Da circa sette mesi, di colpo, la comunità fondana si trova esposta ad una gogna mediatica di rilievo nazionale, additata come uno dei luoghi più inclini alla infiltrazione mafiosa e camorristica che avrebbe condizionato in maniera sistematica l’attività amministrativa, prona agli appetiti dei malavitosi. L’esperienza ci insegna che di tali accuse infami, di contiguità e addirittura di associazione esterna con l’organizzazione malavitosa, riversate nel passato su politici, amministratori, parlamentari, si sono alimentate nel passato e di recente forsennate campagne di stampa, ergendosi nel contempo a pubblici ministeri, a giudici, a sentenziatori di condanne, poi mai pronunciate al termine dei processi, riconoscendo invece il giudice la completa estraneità degli accusati ai fatti e alle vicende raccontate e rappresentate secondo specifici interessi di parte che nulla avevano da spartire con la verità fattuale e giudiziaria.
Ebbene, allo stesso modo sta emergendo nella vicenda di Fondi una campagna scandalistica di stampa senza precedenti, fondata su teoremi, su menzogne macroscopiche, sulla enfatizzazione e sullo stravolgimento dei fatti. Specifici organi di stampa e pseudo-giornalisti stanno facendo un uso spregiudicato e inusitato del loro “mestiere”, violentando ogni codice deontologico, incuranti del dovere di rettificare le notizie inesatte o completamente inventate.
La casta si sente impunita ed intoccabile! Per questo può denigrare, diffamare, ingiuriare, orientare maldestramente l’informazione. Inverosimile – rileva il Sindaco Parisella - risulta l’accusa riportata da Latina Oggi e dalla Provincia che “il pool prefettizio scopre che persino per la nuova casa comunale, un affare da 16 milioni di euro, non risulta pubblicazione di gara d’appalto”. Ebbene, c’è da domandare al prefetto Frattasi, al suo pool, a detti pseudo giornalisti, ma la pubblicazione inerente tale oggetto avvenuta sul GU/S Comunità europee –Lavori-Bando di gara per la concessione di lavori pubblici in data 06.01.2005 e sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana in data 11.01.2005 a cura di quale ente è avvenuta, se non del Comune di Fondi? Questo è il segno scoperto ed evidente di un’azione mirata a denigrare la credibilità e la legittimità operativa di amministratori e funzionari comunali al solo fine di diffondere generalizzato discredito e accuse prive di ogni fondamento.
Altre accuse ricorrenti riportate dalla stampa, attingendo in violazione del codice penale a documenti secretati, consisterebbero nella concessione di appalti di lavori a ditte di fatto controllate da esponenti mafiosi e, altra accusa all’amministrazione, di essersi rivolta ad una agenzia di collocamento di lavoratori che di fatto, secondo gli inquirenti, farebbe capo ad un esponente legato alla camorra. Ebbene, anche rispetto a tali vicende c’è da obiettare: ma se queste ditte che operano ormai da diversi anni con le dovute attestazioni e certificazioni di legge, tanto da essere perfino incluse nei registri prefettizi delle imprese, delle Camere di Commercio, etc., sono di fatto legate ad esponenti pregiudicati e legati a vario titolo a mafia, camorra o altro, perché le pubbliche autorità di investigazione in possesso di tali elementi di reato, gli organi di Stato preposti alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e all’applicazione delle leggi (Ministero dell’interno, Dia, prefetture, Questure, Forze dell’ordine di ogni livello e grado, magistratura, permettono a queste ditte di operare liberamente e pubblicamente, invece di sancirne la cessazione dell’attività e ordinarne la cancellazione da ogni registro pubblico?
Invece – dichiara il Sindaco Luigi Parisella - sembra di assistere ad uno scarico di responsabilità da parte di organi dello stato preposti ad assicurare la tutela e la salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica. Pertanto, verrebbe logico e spontaneo ribaltare l’accusa di condizionamento e di possibile collusione in capo a chi ha il precipuo dovere ed obbligo sancito dalle norme vigenti di vigilare e adottare le necessarie misure di ordine preventivo e repressivo contro chi delinque e commette reati di natura penale. E tale compito non spetta certamente al Comune. Altro che blaterare e lanciare accuse infondate contro gli enti locali territoriali e la pubblica amministrazione chiamata a verificare il rispetto dei requisiti indicati dalla legge nelle procedure di carattere amministrativo relative a gare, appalti, concessioni, autorizzazioni.
Altra singolare accusa su cui si sta dispiegando tale campagna di stampa è data dal vincolo parentale. Su tale relazione si fonda un vero e proprio teorema d’accusa. Solo per esser amici, parenti vicini e lontani di tali presunti pregiudicati, si viene marchiato d’infamia, additato come elemento colluso o condizionato nelle proprie scelte. Si è al cospetto di una mentalità e di una cultura che segnano distanze abissali con i più elementari e inalienabili principi e valori di una società liberale e democratica.
Da tale pulpito, discende la richiesta di commissariare la democrazia, di esautorare il Consiglio comunale liberamente e democraticamente eletto dai cittadini di Fondi, di defenestrare un Sindaco ed una maggioranza politico-amministrativa che solo alcuni mesi fa sono stati tributati di un consenso elettorale di circa il 70% e di una fiducia a continuare ad amministrare la Città, nonostante che le vicende legate all’insediamento della Commissione d’accesso già erano all’attenzione e alla valutazione del popolo sovrano da circa tre mesi.
La forza e la ragione che nutriamo, qualunque sia la conclusione di questa brutta vicenda, dalle cui assurde accuse ribadiamo la nostra assoluta estraneità – sottolinea il Sindaco Parisella - è che a decidere sarà sempre e comunque la volontà popolare. Una deprecabile ipotesi di sospensione della democrazia a Fondi, comunque verrà il momento che sarà giudicata e portata al vaglio dei cittadini che concretamente vivono, a differenza di burocrati ivi catapultati, la reale dimensione e percezione di un contesto caratterizzato da un’attività amministrativa che in questi anni ha restituito rango e dignità ai suoi cittadini, ha operato esclusivamente per valorizzare una storia bimillenaria e di cui sarà reso contezza con più intensa fiducia ed elevato consenso.