Torna in scena a giugno la compagnia teatrale dei LavorAttori con unaltra divertente commedia, DUE ATTI SCRITTI E DIRETTI DA MENA ANTONELLI: JU VAFITT. Storia tragicomica di uno spiritello domestico.Spiriti, gnomi, elfi, folletti e vafitte erano compagni di vita del popolo. In ogni casa, ce nera uno; in pratica ( e guai se non fosse stato cos) ogni famiglia ne ereditava uno. Potevano essere buoni o cattivi ma una cosa li accumunava tutti: erano molto dispettosi e suscettibili.
Per cui da una stalla, da una loggia o da uno scantinato in piena notte si udivano passi, suoni e rumori. Per scacciarli, naturalmente insieme ai guai e alle sciagure familiari, le donne si mettevano a rimescolare intrugli e fatture. Purtroppo con il passare dei secoli di vafitti non se ne vedono pi nella nostra Fondi perch molto probabilmente( come dice il prof. Parisi nella sua poesia) queste creature hanno paura (della cativeria) dei fondani. La commedia che ho voluto portare in scena questanno, tratta di un personaggio che a Fondi, come ricordano alcune nonne o meglio ancora, bisnonne, era amato ed odiato. Amato perch se era un vafitto buono, ogni tanto la padrona di casa trovava qualche moneta per attutire i morsi della fame; odiato se era un vafitto dispettoso e cattivello. Ogni notte si lasciava su in soffitta o in uno scantinato un po di cibo per abbonirselo e non essere vittima di qualche dispetto. Spesso ho sentito raccontare da qualche arzilla nonnina, che un vafitto era cattivo perch in quella casa abitava una famiglia cattiva, persone che non ponne ved fa bene ( nel senso che sono invidiose del prossimo e augurano sempre tutto il male possibile). Naturalmente la fame e la miseria attizzavano il fuoco dellinvidia e della gelosia tra le famiglie, dove la cosa pi importante era guardare se il vicino possedeva qualcosa pi di te e in quel caso lo spiritello che abitava quella casa era cattivo come appunto i sui coinquilini. Dalle storie che ho raccolto, una in particolare mi ha colpito: una signora mi ha raccontato che le case, soprattutto quelle di campagna, si dovevano costruire, per renderle inaccessibili a questo molestatore, a non pi di 99 passi dalla scocchiaia (dallincrocio di 4 strade: crocevia).La Croce, infatti, un valido deterrente contro la presenza invadente del vafitto o monaceji ( considerato dalla Chiesa di natura idolatra cos come tutti i suoi consimili). Oggi sorridiamo alla sola idea delleffettiva esistenza di questo spiritello che negli ultimi decenni si reso latitante lasciando in tutti noi un vuoto assaisvuotato dimmagini fantastiche oppure dirrealt. Forse ancora oggi, nel terzo millennio, forse ju vafitt si rende visibile sono a chi crede alla sua esistenza. Ma io penso che crederci non costa nulla, ma non crederci porta male. Un po come diceva Eduardo De Filippo della superstizione.
Mena Antonelli
JU VAFITT
Storia tragicomica di uno spiritello domestico
DUE ATTI SCRITTI E DIRETTI DA MENA ANTONELLI;
tutti i diritti SIAE
PERSONAGGI E INTERPRETI
Vafitto ERMANNO POPOLLA
Iris (mamma di Ugo e Aida) MENA ANTONELLI
Loretuccia MARINA ANTONELLI
Ugo (marito di Loretuccia) MARCO TESEO
Aida (figlia di Iris) ROBERTA BARBATO
Amedeo(marito di Aida) FABRIZIO CASALE
Rita (figlia di Aida e Amedeo) SARAH TRANO
Sandrino (figlio di Loreta ed Ugo) ERASMO GIULIANO
Amico di Sandrino CARLO POPOLLA
Ntonio (sedicente fidanzato di Rita) DOMENICO MARCOCCIA
Nannina (portinaia) TERESA IANNONI
Biagio (marito di Nannina) ANTONIO MANCINI
Suggeritore GINO di FAZIO
MDC Service audio/luci MARCO DI CICCO
Foto MARCO FIORITO
Scenografia GINO di FAZIO
ERMANO POPOLLA
Arredamento EUROBAZAR FONDI
Articolo
a cura di I LavorAttori
pubblicato il 26/04/2013 Ore 13:09