Il problema rifiuti in Provincia di LT non è da sottovalutare: il Lazio, più in generale, rischia la sorte della Campania. Il centro-sinistra è da sempre stato favorevole all’installazione di termovalorizzatori, il centro-destra un po’ meno, ma ora sembra essere più vicino a questa soluzione.Per di più è stata ultimamente stilata una classifica, di cui non molti erano a conoscenza, nella quale la Piana di Fondi, in particolare località Fasana, risulterebbe la seconda area (dopo Pontinia) su cui potrebbe essere impiantato un inceneritore. Esiste davvero questa ipotesi? “Assolutamente no - ha ribadito Giulio Cesare Di Manno, Vicesindaco di Fondi e Assessore all'Ambiente – perchè quanto contenuto nella delibera del giugno di quest'anno era solo una primissima fase generale che avrebbe dovuto portare a molti altri studi sulle effettive potenzialità dei territori per l'installazione di un termovalorizzatore. Un inceneritore in Provincia si farà – spiega Di Manno – probabilmente a Borgo Montello, e sarà molto importante per tutta la Provincia di Latina perchè abbatterà i costi dello stoccaggio dei rifiuti e del loro trasporto spesso in altre Province”.
Gli inceneritori sono impianti principalmente utilizzati per lo smaltimento dei rifiuti mediante un processo di combustione ad alta temperatura (incenerimento) che dà come prodotti finali un effluente gassoso, ceneri e polveri. Solo quando il calore sviluppato durante la combustione dei rifiuti viene recuperato per produrre vapore, necessario per la produzione di energia elettrica questi impianti vengono definiti termovalorizzatori.
In Italia l’uso degli inceneritori nella gestione dei rifiuti è ancora minoritario, ma nonostante ciò a Brescia è stato costruito il “miglior termovalorizzatore del mondo”, grazie ad un’equipe di tecnici e scienziati che vi lavorano.
Non bisogna certo dimenticare i dibattiti scientifici relativi alle scorie, ovvero se avere un termovalorizzatore “sotto casa” incida o meno negativamente sulla salute umana.
Secondo la legge Ronchi del ’97, comunque per assolvere al suo compito in maniera ottimale la termovalorizzazione deve seguire un processo accurato di raccolta differenziata che preveda ci si informi dalle industrie sulle caratteristiche che deve avere la materia recuperata per poter essere utilizzata come materia prima nei cicli produttivi (separando accuratamente il vetro dalla plastica, dalla carta, dall'alluminio, etc). Anche la materia destinata ai termovalorizzatori (le cosiddette ecoballe) dovrebbe avere precipue caratteristiche tali da scongiurare quanto più possibile un eventuale rilascio di sostanze nocive nell'ambiente, ma questo passaggio purtroppo in alcuni casi non avviene ancora con la necessaria trasparenza e accortezza. C’è di mezzo la nostra salute. Impariamo tutti a fare la raccolta differenziata. Poi possiamo tornare a parlare di termovalorizzatori.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 17/10/2008 Ore 13:26