“I Dolori del Giovane Werther” eran già passati. Era rimasto solo il dolore di un uomo che desiderava viaggiare e soggiornare in Italia per vedere in lungo e in largo se il Belpaese fosse davvero tale.Questo era lo stato d’animo di Goethe intorno alla fine del Settecento: nel 1817 pubblicherà il “Viaggio in Italia”, diario di due anni trascorsi tra Roma e Napoli.
E proprio di questo tratterà, questa sera venerdì 25 Luglio alle ore 21 presso il Chiostro di San Domenico, la conferenza a cura della Casa di Goethe di Roma, inserita negli appuntamenti della II “Settimana Culturale Fondana”.
Del significato del viaggio italiano di Goethe per la sua vita e per la sua opera, dell’incredibile ricchezza che questa esperienza ha prodotto nel poeta tedesco più grande di tutti i tempi e che continua a produrre nei viaggiatori tedeschi che sulle sue orme si muovono verso il Belpaese, ma anche della modernità, dell’attualità dello sguardo goethiano sull’Italia e sui suoi abitanti, del fascino che ancor oggi, a 250 anni distanza, emanano le pagine del poeta tedesco sull’Italia e su Fondi, di cui scrisse:
“Lasciato il mare, raggiungemmo ben presto l’incantevole piana di Fondi; nulla è più ridente di questa piccola plaga di terra fertile, cinta di montagne non troppo selvagge. Ancora quasi ovunque dagli alberi pendono le arance; i seminati, tutti di grano, sono verdi; nei campi gli ulivi, in basso la cittadina”.
Ma questa sera, alla “Settimana Culturale Fondana” ci saranno altri due appuntamenti da non perdere.
Il primo, alle 21, carezzato dalla brezza della terrazza del Castello Caetani, il secondo, alle 22, ispirato dalla storia del quartiere ebraico della Giudea.
Stiamo parlando della rappresentazione dell’opera in atto unico di Gino Fiore “La badante e l’architetto” con lo stesso poeta fondano e la sua ormai consolidata “compagna di palco” Annamaria Aspri e del recital del pianista Roberto Paruzzo.
Per quest’ultimo evento si tratta nello specifico della tappa fondana del 44° Festival Pontino di musica che per l’occasione ha in serbo un ricco repertorio musicale con Schumann, Chopin e Liszt. Laureatosi con il massimo dei voti, lode e menzione “ad honorem” presso il Conservatorio "G.Verdi" di Milano e vincitore di numerosi primi premi in concorsi nazionali ed internazionali, Roberto Paruzzo, pianista di fama mondiale, inizia la sua attività solistica presentandosi nei principali teatri italiani ed esteri.
Han scritto di lui le principali testate giornalistiche italiane e non solo, annunciandolo al mondo come l’astro nascente: "Paruzzo ha rivelato straordinarie doti interpretative tutte sorrette da un suono pianistico epifania di una sensibilità musicale non comune. Ogni frase, ogni dettaglio, ogni figurazione anche quelle linguisticamente più legate al repertorio tecnico pianistico, rivelano sotto le dita di Paruzzo l´arcano della loro ispirazione poetica”.
Ma se la presenza a Fondi di Paruzzo sarà un modo per conoscere meglio l’artista, il genio di Gino Fiore si apprezza e si stima ormai da tempo.
Stavolta però il poeta fondano si è cimentato in una nuova fatica teatrale, appunto “La badante e l’architetto”, che saprà sicuramente confermare le doti artistiche di questo poeta Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”.
Gino Fiore è anche attore noto al pubblico che solo per passione, ma professionale si direbbe, si dedica ad ogni forma espressiva che possa fregiarsi del nome “arte”.
Ma eravamo partiti con Goethe per gli appuntamenti della 6^ giornata della “Settimana Culturale Fondana” 2008 e non possiamo non concludere il pezzo con lo scrittore tedesco che passò per Fondi incantandosene: “La vita è l'infanzia della nostra immortalità”. E forse, aggiungiamo noi, sarebbe meglio viverla con la cultura.
Articolo
a cura di La Redazione
pubblicato il 25/07/2008 Ore 16:01