Resta in primo piano nel dibattito politico laziale la discussione sia sulla recente scelta del Presidente della Regione Marrazzo di assumere direttamente la delega alla sanit sia sul cosiddetto piano di rientro del deficit del settore la cui mancata applicazione potrebbe portare al commissariamento da parte del Governo.Sullargomento intervenuto nuovamente, questa volta in Consiglio regionale, lo stesso Presidente. La rimodulazione del piano di rientro dal deficit sanitario che porteremo al Governo ha dichiarato Marrazzo - nascer dal confronto con le parti sociali e con gli imprenditori; poi verr portata in commissione Sanit e in Consiglio regionale. Solo dopo affronteremo il confronto con lesecutivo nazionale. Latto che io ho compiuto ha proseguito il presidente della Giunta regionale riferendosi alla revoca della delega allormai ex assessore Battaglia - non riguarda il merito del lavoro svolto in questi anni. Non c stato nessun condizionamento, n stata una scelta politica. Di fronte a un Governo che invia una lettera, che contiene unapertura, ma che d una scadenza precisa, ho colto che si apriva una fase nuova: il tema che va posto di fronte allopinione pubblica e al governo stesso la difesa della sanit del Lazio, lautodeterminazione della nostra Regione nei confronti delle problematiche che rimangono ancora aperte. In questa fase ha concluso Marrazzo - ho immaginato di riassumere come presidente non della Giunta, ma della Regione, lunit di tutto il territorio in questo confronto con il Governo. E non permetter che questa scelta possa entrare in altri percorsi che corrono paralleli. Infine vorrei ribadire che non ci sono le condizioni per un commissariamento. Il Lazio da due anni non apporta debito. E lo stanno facendo i cittadini, con grandi sacrifici. Il commissariamento metterebbe in discussione lequilibrio della sanit del Lazio. Per questo ho sentito lesigenza di mettere in massima sicurezza il rapporto tra due istituzioni, noi abbiamo un dovere nei confronti dei cittadini della Regione Lazio. Come gi riferito nei giorni scorsi, al di l della rimodulazione o meno del piano, resta comunque lesigenza di provvedimenti anche impopolari che quasi sicuramente incideranno anche sulla sanit del nostro comprensorio. Per risparmiare risorse bisogner infatti bloccare il turn-over, evitare cio di assumere nuovo personale quando medici o infermieri vanno in pensione; tagliare centinaia di posti letto e, a quanto risulta, chiudere gli ospedali con meno di 120 posti; diminuire drasticamente la spesa farmaceutica; ridefinire i protocolli dintesa e superare gli accreditamenti provvisori con i Policlinici Universitari; ridurre del 10 per cento i reparti; accorpare presumibilmente alcune ASL per ridurne il numero e le spese.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 14/06/2008 Ore 14:13