Sembra superata, almeno per ora, la parziale crisi al Comune di Itri provocata il 20 aprile scorso dalle dimissioni dei tre assessori di Forza Italia, vale a dire il vicesindaco Claudio Cardogna, il delegato alle politiche agricole Andrea Di Biase e quello alla protezione civile Franco Cannella.Gli esponenti azzurri dellesecutivo municipale sono infatti rientrati nella pienezza delle loro deleghe in occasione dellultima giunta. "Ma non tutto oro quello che luccica; anzi l'immobilismo si tocca con mano e d tanto l'idea che si stia andando verso la smobilitazione segnala, per, il capogruppo dell'opposizione Italo La Rocca. Attendiamo l'amministrazione sulle grandi scelte come la revisione del piano regolatore, la sistemazione dei Lavoratori Socialmente Utili e la raccolta differenziata dei rifiuti ha aggiunto lex candidato a sindaco del centrosinistra, che alle elezioni di due anni fa venne superato di appena una trentina di voti dal poi confermato sindaco Giovanni Agresti. E che ad Itri si pensi in qualche modo gi alle prossime elezioni, quando proprio Agresti non potrebbe ripresentarsi in quanto in carica gi per due mandati, lo confermerebbero alcuni movimenti delle varie forze politiche. Forza Italia, per esempio, alla ricerca di un equilibrio interno, con la certezza della riconferma di Claudio Cardogna alle elezioni provinciali della prossima primavera e con una sicura delega assessorile. In Alleanza Nazionale, partito del sindaco, non si fa invece mistero di puntare a gestire di nuovo il settore cultura, pur se con la sola delega da consigliere. Candidato "in pectore" all'incarico l'ex assessore comunale al ramo ed ex presidente del circolo cittadino del partito Raffaele Mancini, attuale assessore della XVII Comunit montana che la Finanziaria 2008 e la Regione Lazio hanno di fatto consegnato agli archivi dell'elenco degli enti locali soppressi. Sempre nella maggioranza amministrativa di centrodestra, gli addetti ai lavori ricordano poi il patto interno all'UDC che sanciva l'incarico a termine per gli assessori Mario Petrillo e Pietro Di Mascolo, il cui mandato prevedeva il passaggio del testimone, a met consiliatura, nelle mani del capogruppo e segretario sezionale, Aristide Iacotucci, e del dirigente sezionale Sandro Corpolongo. Ma lo stesso Iacotucci a ribadire che non sar l'UDC a procurare problemi alla maggioranza e al sindaco, alla successione del quale, a scadenza del mandato del 2001 o in caso di improbabili elezioni anticipate, sembra poter puntare lavvocato Antonio Fargiorgio, anchegli, come Agresti, espressione di Alleanza Nazionale.
Articolo
a cura di La Redazione
pubblicato il 03/06/2008 Ore 13:41