Nuove demolizioni di immobili abusivi, preannunciate in verit gi dallo scorso ottobre, sarebbero previste la prossima settimana sul litorale di Fondi, in particolare nella zona di Tumulito dove tra lautunno del 2006 e la primavera 2007 sono stati gi abbattuti oltre cento manufatti tra cui alcune lussuose ville.Secondo quanto si appreso, gli uffici dellassessorato comunale allurbanistica coordinati dal dirigente Martino Di Marco avrebbero infatti sostanzialmente concluso liter amministrativo connesso ad un altro centinaio di ordinanze. Liniziativa rientra nellormai noto progetto di riqualificazione dellarea dove gi stata portata a termine una parte del progetto finanziato dallUnione Europea per il recupero e la rinaturazione di quasi due chilometri di duna. Gli abbattimenti dovrebbero estendersi almeno fino ai duecento metri di distanza dalla battigia, per poi procedere alla realizzazione di parcheggi, servizi ed aree verdi attrezzate. Come gi riferito in diverse occasioni, le precedenti demolizioni sono state oggetto di una quasi infinita controversia legale tra il Comune e i proprietari degli immobili. Diversi i ricorsi presentati da questultimi, sia per lasserita presenza di usi civici sui terreni interessati sia per la presunta irregolarit degli atti predisposti dagli uffici municipali. Alcuni avevano addirittura ipotizzato leventualit di un risarcimento danni a loro favore. Da Palazzo San Francesco hanno per sempre ribadito la piena correttezza degli atti connessi alle demolizioni, negando la possibilit del paventato risarcimento e dicendosi praticamente sicuri sullimpossibilit che i terreni in questione possano essere dichiarati privati. Lavvocato Antonio Cardinale, legale dellamministrazione fondana in questa complessa vicenda giudiziaria, ha in particolare evidenziato come loperato del Comune sia stato finora giudicato impeccabile in ben tre gradi di giurisdizione. Vale a dire dal Giudice Speciale per gli usi Civici; dal TAR e dal Consiglio di Stato in sede di giustizia amministrativa; e dal Giudice Unico di Terracina che, in sede civile, ha confermato, per gli occupatori di quei terreni, lobbligo di corrispondere un indennizzo per aver di fatto sottratto quelle aree alla disponibilit collettiva. Un paio di mesi fa era giunta anche una richiesta da parte della Regione Lazio che chiedeva di sospendere le citate demolizioni. Una sorta di diffida che La Pisana ha inviato sulla base di un parere dellAvvocatura dello Stato, il quale metterebbe in discussione luso civico dei terreni su cui si trovano le costruzioni oggetto delle ordinanze di abbattimento. Immobili che il Comune ritiene per indiscutibilmente abusivi e soprattutto non condonabili in alcun modo. Nella lettera giunta dalla Regione, il direttore del dipartimento dellAgricoltura paventava inoltre che la mancata interruzione delle demolizioni disposte dal Comune potesse provocare addirittura un danno erariale, citando a tal riguardo una sentenza del Consiglio di Stato che deporrebbe a favore della tesi sostenuta dagli occupatori di quei terreni demaniali. E necessario chiarire aveva replicato il sindaco di Fondi Luigi Parisella - che la questione della qualit dei terreni di Selva Vetere cosa diversa e distinta da quella relativa allesecuzione delle ordinanze di demolizione delle opere realizzate abusivamente su tale territorio. Per cui aveva spiegato il sindaco, sostenuto dallo stesso avvocato Cardinale - la sfera giuridica quella della legge urbanistica, che va applicata rigorosamente tanto pi sulle aree di particolare pregio come quelle a ridosso della duna marina. Questo stato affermato e ribadito dalla sezione di Latina del Tribunale Amministrativo Regionale e dal Consiglio di Stato, le uniche autorit che possono vincolare in questo caso lattivit dellente comunale. Per quanto riguarda lesistenza delluso civico, dal Comune avevano poi evidenziato le anomalie di quanto affermato dallAvvocatura dello Stato che, recitava una nota di Palazzo San Francesco, dovrebbe mettersi daccordo con se stessa. Nel citato parere aveva detto lo stesso sindaco - manifesta infatti dubbi e perplessit, anche se con molta cautela e chiedendo nuovi documenti, sulla natura demaniale dei terreni di Selva Vetere; ma la stessa Avvocatura, in persona dello stesso avvocato, nelle difese che ha svolto presso la sezione di Terracina del Tribunale di Latina, davanti al quale difende gli interessi della Regione Lazio chiamata in giudizio da alcuni occupatori, ha espresso invece un indirizzo diametralmente opposto, sostenendo la natura di uso civico delle aree sulla base di varie sentenze emesse nel corso di pi di un secolo.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 28/02/2008 Ore 13:43