Resta prevedibilmente in primo piano linchiesta giudiziaria che ha coinvolto amministratori sia passati che attuali di Acqualatina, la societ pubblico-privata che, come noto, gestisce il servizio idrico nella nostra provincia.In attesa degli interrogatori di garanzia davanti al GIP Tiziana Coccoluto previsti per dopodomani, e del quasi sicuro ricorso al Tribunale del riesame da parte dei difensori degli indagati, emergono nuovi risvolti dellindagine e si susseguono le reazioni politiche. Linchiesta riguarda in particolare lesecuzione di lavori attraverso il cosiddetto affidamento in house, il ricorso cio a imprese e societ riconducibili ai soci privati di Acqualatina. Sulla base di contratti considerati illegittimi dalla Procura e senza alcuna gara dappalto, si aggiudicavano in pratica opere per decine di milioni di euro con profitti a favore di ditte amiche. Le perdite di Acqualatina erano, e sono, invece ripianate dai soci di parte pubblica ovvero Provincia e Comuni. Tra i lavori finiti nel mirino dei magistrati anche quelli per ladeguamento dei depuratori di Fondi e di Itri. Nel primo caso ad un importo iniziale di circa un milione e 300mila euro si sono sommati per lavori aggiuntivi in corso dopera altri 400mila euro. Oltre al mancato ricorso a gare ad evidenza pubblica, si contesta anche il mancato pagamento di penali per il ritardo nella consegna dellopera. Per questo e per analoghi contratti relativi anche a sistemi informatici e gestione clienti, resta poi la vicenda dei cosiddetti pareri di congruit in base ai quali tecnici pagati dalla stessa Acqualatina giustificavano i corrispettivi da riconoscere alle ditte cui venivano aggiudicati i lavori. In questo quadro investigativo assume particolare rilievo anche il ruolo della Segreteria Tecnico Organizzativa dellAmbito Territoriale in cui opera Acqualatina. Si tratta di un organismo che dovrebbe effettuare controlli e verifiche a tutela proprio della parte pubblica e il cui silenzio a riguardo stato invece ritenuto sconcertante dalla stessa Procura della Repubblica. A tal proposito da pi parti giunta la richiesta di dimissioni del responsabile Sergio Giovannetti. Dimissioni chieste, da parte del centrosinistra ed in particolare dal Partito Democratico e dalla Sinistra Democratica, anche per quanto riguarda i rappresentanti di parte pubblica dellattuale consiglio di amministrazione di Acqualatina, tra cui come noto il senatore fondano Claudio Fazzone che ne presidente e laltro fondano Onorato De Santis che ne consigliere. A loro, come daltronde al presidente della Provincia e della stessa Autorit dAmbito Armando Cusani, viene contestata una responsabilit politica per il sostegno incondizionato dato alla parte privata. Per quanto riguarda invece linchiesta giudiziaria sono finiti agli arresti domiciliari lex esponente dellUDC poi passato allItalia dei Valori, Paride Martella, coinvolto nella sua duplice veste di ex presidente della Provincia ed appunto di Acqualatina; lattuale amministratore delegato della societ pubblico-privata Silvano Moranti nella sua veste di membro del comitato esecutivo; Raimondo Besson, vicepresidente della societ e amministratore delegato di Sorical che gestisce il servizio idrico in Calabria, nonch membro del CDA di ACEA ATO 2 che gestisce il servizio idrico a Roma; Giansandro Rossi, primo amministratore delegato di Acqualatina; Bernard Cyn, amministratore delegato della societ dopo Rossi, in quota Veolia, socio privato di Acqualatina; Luis Marie Pons, ex consigliere damministrazione e rappresentante in Italia di Veolia. Per altre tre persone - Guido Turconi, Renato Iodice e Francesco Baietti - stato disposto il divieto di ricoprire incarichi nelle societ e di esercitare attivit libero professionale nel settore dellingegneria civile. Gli indagati sarebbero in tutto diciotto, tra cui anche funzionari e dipendenti della societ. Prevedibile il clima di tensione nella sede di Latinafiori, anche se la responsabile delle relazioni pubbliche di Acqualatina, Loredana Leccese, sostiene che la struttura organizzativa procede nel proprio lavoro con rispetto per i cittadini e per le 400 persone che vi lavorano. Agli indagati - della difesa legale di alcuni dei quali si occupa lo studio dellavvocato romano Grazia Volo, nota per aver difeso imputati celebri come Stefano Ricucci e Cesare Previti vengono contestate, a varo titolo, le ipotesi di reato di associazione a delinquere, abuso di ufficio, frode nelle pubbliche forniture, falsit ideologica in appalti pubblici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Presunti reati commessi tra il 2002 e il 2004 relativamente ad appalti per complessivi 15 milioni di euro. Ma oltre alle presunte irregolarit per gli affidamenti in house e ad una possibile evasione fiscale superiore ai 4 milioni di euro, emergerebbero anche altre contestazioni da parte della magistratura inquirente. Secondo quanto si appreso, al vaglio ci sono infatti anche un possibile conflitto di interessi e i costi di gruppi societari vicini ad Acqualatina addebitati all'Ambito Territoriale in cui la societ opera. In altre parole, attraverso le bollette o le tasse, i clienti-cittadini avrebbero pagato anche costi per circa 2 milioni e 400mila euro non connessi alla gestione della societ pubblico-privata.
Articolo
a cura di la Redazione
pubblicato il 28/01/2008 Ore 14:13