Mario Scaramella, il controverso consulente della Commissione Mitrokin, dovr rimanere agli arresti domiciliari nella villa di famiglia situata a monte della via Appia, nei pressi della stazione ferroviaria di Itri.Accogliendo la richiesta del sostituto procuratore generale Monetti, lo ha deciso ieri sera la prima sezione penale della Cassazione, dichiarando inammissibile il ricorso presentato dalla difesa dell'avvocato campano, accusato di calunnia continuata e aggravata e di concorso in importazione, detenzione e porto di munizioni da guerra. Finito in carcere il 24 dicembre dello scorso anno per calunnia nei confronti di un ex ufficiale del servizio segreto sovietico, e poi raggiunto da altre due ordinanze di custodia cautelare per traffico darmi e smaltimento irregolare di rifiuti, Scaramella era stato in qualche maniera coinvolto anche nellintrigo internazionale relativo allomicidio, tramite contaminazione da polonio 210, dellex colonnello del KGB Alexsander Litvinenko avvenuto, come forse si ricorder, qualche mese fa a Londra. Al centro di feroci polemiche per il presunto possesso di dichiarazioni e documenti che attesterebbero rapporti tra esponenti politici italiani e servizi segreti russi, il legale napoletano aveva ottenuto gli arresti domiciliari dal GIP di Roma Muntoni dopo che erano evidentemente venute meno le esigenze di custodia cautelare in carcere, riscontrate invece in precedenza per il pericolo di fuga, di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove. Presso la villa di famiglia di Itri, situata in localit Pagnano, pu vedere solo i suoi avvocati e i familiari, vale a dire i genitori, la moglie e i due figli di otto e sei anni. Il possesso di unabitazione nel centro montano pontino si spiega col fatto che il padre Amedeo ha lavorato per decenni ad Itri in qualit di funzionario dellallora Banco di Napoli.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 20/10/2007 Ore 14:33