Condanna a quattro anni per Antonio Di Prete, un giovane pastore di Itri arrestato nellestate 2004 con laccusa di incendio boschivo doloso.La sentenza stata emessa ieri dal giudice unico di Gaeta Rossana Brancaccio che ha accolto solo in parte la richiesta del pubblico ministero Giuseppe Miliano secondo cui limputato andava condannato a sei anni. Larresto del pastore, allepoca dei fatti 19enne, risale allagosto di tre anni fa, quando fu sorpreso ad Itri mentre dava fuoco alla boscaglia in localit Migliorano sulla strada provinciale per Sperlonga. Loperazione fu condotta dal NIPAF, il Nucleo Investigativo di Polizia Forestale del Comando Provinciale di Latina, che da tempo teneva sotto controllo quella zona, in quei giorni particolarmente colpita da incendi. Gli avvocati difensori Enzo Biasillo e Angelo Palmieri, che hanno gi preannunciato ricorso in appello, hanno chiesto inutilmente la derubricazione dellaccusa in incendio colposo, sostenendo che il loro assistito, fra laltro attualmente in carcere per una tentata violenza sessuale su una rumena residente ad Itri, avesse dato fuoco solo a delle sterpaglie che impedivano al suo bestiame di passare su un sentiero e di non esser poi riuscito a spegnere le fiamme alimentate da un forte ed improvviso vento. Pur concedendo le attenuanti generiche, la dottoressa Brancaccio ha per deciso di comminare la pena a quattro anni per incendio volontario. La condanna stata prevedibilmente accolta con soddisfazione proprio dai dirigenti e dagli agenti della Forestale, il cui assiduo lavoro di prevenzione e repressione degli incendi boschivi ha portato anche nellestate scorsa a clamorosi arresti, alcuni dei quali riguardanti proprio il comprensorio di Fondi e finiti fra laltro alla ribalta nazionale per le polemiche dovute allimmediata scarcerazione e alla successiva nuova ordinanza cautelare disposte nei confronti di due delle persone coinvolte. Gli investigatori del Corpo Forestale sperano a tal proposito che i provvedimenti restrittivi e le conseguenti auspicate condanne siano un significativo deterrente nei confronti delle persone, purtroppo ancora numerose, che anche negli ultimi mesi hanno incenerito centinaia di ettari di vegetazione in diverse zone della provincia pontina, provocando non solo inestimabili danni ambientali ma mettendo seriamente a rischio anche gli equilibri idrogeologici delle aree percorse dai roghi.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 11/10/2007 Ore 13:41