Condanna a trentanni di reclusione per Ovidiu Tanase, il giovane romeno accusato di aver ucciso a coltellate la 76enne di Terracina Piera Sari nel corso di una rapina nella sua gioielleria avvenuta nel maggio del 2006.La sentenza con rito abbreviato stata emessa marted sera dal giudice monocratico di Latina Tiziana Coccoluto dopo una lunga camera di consiglio. Si chiude cos, almeno per ora, il primo capitolo giudiziario legato al terribile delitto. Sotto accusa, per, c anche lo zio di Tanase, Ion Apotroaei, che ha scelto di essere giudicato con rito ordinario dalla Corte dAssise. Il suo processo ancora in corso, e forse potrebbe essere indirettamente influenzato da quello del nipote. Secondo i magistrati, la mattina della rapina stato Tanase ad entrare nella gioielleria e a colpire a morte con un coltello la titolare Pierina Sari, che probabilmente aveva reagito. Laccusa, rappresentata dal pubblico ministero Giuseppe Miliano, ha chiesto lergastolo sottolineando la compatibilit delle scarpe di Tanase con le impronte trovate sul pavimento della gioielleria. Inoltre stata trovata una macchia di sangue sui pantaloni del giovane romeno. Sarebbe dunque questa la prova schiacciante della responsabilit di Tanase. Per la difesa, rappresentata dagli avvocati Angelo Palmieri e Giorgio Granato che hanno gi preannunciato ricorso in appello, non stato per dimostrato che il sangue sia effettivamente quello della vittima e, inoltre, esistono anche tracce di sangue maschile non identificato. La ricostruzione dei fatti insomma controversa, cos come la versione fornita dai due accusati. Lo zio ha sempre negato tutto, nonostante sia stato visto pi volte nei pressi della gioielleria e nonostante sia stato filmato dalle telecamere del bar di fronte proprio la mattina del delitto. Tanase ha sostenuto a sua volta di essere andato in centro insieme allo zio, il quale gli aveva detto che voleva rubare qualcosa nella gioielleria. Il ragazzo avrebbe aspettato a distanza il ritorno dello zio che poi lo avrebbe trascinato via facendolo salire su un autobus per la Romania. La fuga dei due terminata qualche giorno dopo grazie ai controlli dellInterpol. Il pi giovane venne arrestato in una cittadina nei pressi di Vienna, mentre lo zio stato bloccato alla frontiera tra Romania e Ungheria. Larma del delitto non mai stata trovata, mentre una parte del bottino della rapina era in possesso proprio del 47enne.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 11/10/2007 Ore 13:45