Sembra destinato a non attenuarsi in alcuna maniera lo scontro politico-istituzionale su Acqualatina, tra la Regione Lazio governata dal centrosinistra e lamministrazione provinciale di Latina guidata dal centrodestra.I legali della Provincia hanno infatti notificato il ricorso contro la delibera della Regione che metteva in discussione la convenzione stipulata nel 2002 tra il cosiddetto Ambito Territoriale numero 4 e la societ per azioni pubblico-privata che gestisce il servizio idrico integrato in questarea, comprendente come noto la provincia pontina, alcuni comuni della provincia di Frosinone ed Anzio e Nettuno in provincia di Roma. La sede competente a giudicare il Tribunale Amministrativo di Roma, presso cui sar presto depositata listanza cautelare, e ludienza dovrebbe svolgersi nel mese di maggio. Come riferito anche nel corso di precedenti edizioni del nostro tg, la controversia scaturisce da una delibera della giunta regionale dello scorso gennaio nella quale si evidenziava che la convenzione di gestione approvata con delibera del 09 aprile 2002 non assolutamente in linea con la convenzione-tipo adottata alla Regione Lazio, in quanto se ne discosta con lintroduzione di 4 nuovi articoli e con la sostanziale modifica di altri 3. Un pesante atto di accusa che metteva praticamente in discussione la validit dellatto in base al quale Acqualatina gestisce il servizio. Una convenzione fra laltro approvata sotto la gestione di Paride Martella, allepoca a capo della Giunta provinciale di centro-destra e presidente della stessa Acqualatina; ed oggi esponente invece dellItalia dei Valori oltre che consulente del Ministro delle Infrastrutture Di Pietro. In merito alla mancata ratifica della contestata convenzione da parte dei Comuni di Aprilia, Cori ed Amaseno, la Regione Lazio ebbe modo di precisare che non c alcun obbligo normativo sullesercizio dei poteri sostitutivi da parte della Regione, in quanto la mancata approvazione da parte dei rispettivi consigli comunali scaturisce dalla non conformit della convenzione stessa alla normativa vigente. Su questo punto il Tar di Latina si recentemente espresso dando ragione alla Provincia e respingendo i ricorsi delle amministrazioni comunali che non avevano sottoscritto il documento. Ma lelemento che, di fatto, sembra aver scatenato la bagarre politica e legale rappresentato dalla decisione dellassessore regionale allAmbiente Filippo Zaratti, il quale ha avviato unindagine amministrativa nei confronti dellattivit svolta da Acqualatina, con particolare riferimento alle modifiche unilaterali apportate rispetto alla convenzione-tipo stabilita dalla Regione. Soprattutto per quanto attiene alle modalit con cui vengono assegnati appalti attraverso il cosiddetto affidamento in house, il ricorso cio ad imprese di fiducia direttamente o indirettamente collegate alle societ che detengono le quote della parte privata del capitale sociale.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 27/03/2007 Ore 14:16