Resta forte la preoccupazione da parte delle forze politiche di Fondi che sostengono lamministrazione comunale di centrodestra rispetto alla situazione e alle prospettive dellospedale San Giovanni di Dio.Gli stessi rappresentanti della minoranza non sembrano daltronde nascondere qualche perplessit riguardo alleffettiva attuazione delle annunciate iniziative per la salvaguardia e il potenziamento dei livelli assistenziali. Questo in estrema sintesi il bilancio della conferenza straordinaria dei capigruppo consiliari svoltasi ieri sera alla presenza del direttore generale della ASL di Latina Ernesto Petti che ha invitato gli amministratori fondani a continuare nella loro legittima battaglia a difesa dellospedale cittadino, sottolineando per la necessit di fissare priorit e di argomentare con dati alla mano le istanze avanzate. Accompagnato dal dottor Rosario Sciuto, dirigente del presidio ospedaliero Fondi-Terracina, Petti ha dovuto registrare liniziale defezione del presidente del consiglio Giorgio Fiore che ha clamorosamente abbandonato la riunione in segno di protesta verso "l'immobilismo e la sistematica distruzione del nosocomio fondano e per le evasive risposte fornite dalla ASL alle precise richieste avanzate dal Comune. Gi nei giorni scorsi, daltronde, Fiore, a nome anche della lista civica di destra Progetto Fondi, aveva attaccato apertamente il centrosinistra e il presidente della Regione Marrazzo che, a suo parere starebbero deliberatamente penalizzando la sanit della provincia di Latina e quella di Fondi in particolare, in quanto territori elettoralmente vicini al centrodestra. Superato il momento di tensione iniziale lincontro comunque proseguito e tutti gli interventi successivi hanno evidenziato un punto in comune: la necessit di attivarsi concretamente per la salvaguardia di una struttura, "risalente addirittura al Seicento, come ricordato dal capogruppo dellUlivo Massimo Di Fazio, e che "neppure le guerre ha sottolineato il sindaco Parisella - sono riusciti a fermare per un solo giorno". Il dottor Petti dal canto suo ha evidenziato l'importanza della gradualit delle richieste. Prioritarie sono oggi, a suo dire, quelle della terapia intensiva post-operatoria; il Pronto Soccorso, con l'attivazione della Tac e il relativo potenziamento dell'organico del personale medico e tecnico; il settore della neonatalit e della pediatria. "Tutto pi facile se le richieste si argomentano con dati inoppugnabili ha dichiarato il manager ASL ricordando che la provincia di Latina registra ben 42.000 ricoveri annui fuori della sua competenza, con conseguenti esorbitanti costi da sostenere. Dimostriamo alla Regione ha proseguito - che l'attivazione di idonee strutture fa rientrare i milioni di euro che ora prendono il volo a favore di altre ASL e ognuno per quanto di competenza faccia la sua parte in tal senso". Ora per il problema passa nelle mani del successore di Petti che, tranne improbabili e clamorose novit dellultimora, da marted prossimo non sar pi alla guida dellAzienda Sanitaria pontina. In base alla normativa vigente dovr infatti lasciare lincarico perch settantenne. Un problema gi noto ovviamente al momento della sua nomina ma evidentemente trascurato o considerato secondario dalla Regione. Anche in considerazione del diffuso apprezzamento manifestato nei suoi confronti sia dagli ambienti politici che da sindacati ed operatori, si sarebbe pensato inizialmente ad una proroga attraverso il commissariamento. Il dottor Petti si per detto indisponibile a ricoprire tale ruolo solo per pochi mesi, evidenziando invece la necessit di una guida certa per la Asl almeno per altri due anni. Entro pochissimi giorni la Regione Lazio deve pertanto nominare un nuovo direttore generale. Nelle ultime ore sembra favorito a tal riguardo il dottor Salvatore Calabretta, attualmente alla ASL di Grosseto e in passato allUmberto I e alla Roma H. Nei giorni scorsi era stata invece accreditata alla successione la dottoressa Amalia Allocca, attuale manager del Regina Elena di Roma. Si erano inoltre fatti i nomi di Francesco Perretta, ex responsabile del dipartimento di prevenzione dellAsl pontina; di Marilena DInnocenzo, attuale manager del SantAnna-Regina Margherita di Torino; e di Nino Lazzaro, ex direttore sanitario proprio dellazienda della provincia di Latina. Chiunque sar, maggioranza e opposizione fondane hanno concordato di mandare un segnale forte al nuovo responsabile: far capire come l'esasperazione dell'utenza comprensoriale, quantificabile in centomila persone, richieda interventi straordinari ed eccezionali. L'hanno sottolineato il sindaco Luigi Parisella secondo cui "il San Giovanni di Dio registra una produttivit in controtendenza rispetto a tutti gli ospedali regionali", cio presenta un bilancio economico in positivo nell'ambito del Lazio; il capogruppo di Forza Italia Lucio Biasillo dichiaratosi "mai tanto pessimista come in questo momento"; il capogruppo di Sviluppo e Litorale Fondano Beniamino Maschietto che sollecita "una riqualificazione del Pronto Soccorso e un regolamento che limiti l'inflazione delle prestazioni"; il coordinatore forzista Salvatore De Meo secondo il quale "il successore di Petti deve essere informato opportunamente sulla gravit della situazione"; il capogruppo dell'Ulivo Massimo Di Fazio che ha invitato Petti a presentare al suo successore le giuste priorit; quello di Alleanza Nazionale Onorato De Santis a parere del quale c bisogno di una risposta straordinaria a un evento eccezionale e, nel caso serva, si scelga anche la mobilitazione forte; e quello di Fondi Viva Fernando Di Fazio secondo cui "c' tanto scontento e cresce la preoccupazione della gente. Questo incontro deve essere la base di partenza per una mobilitazione intelligente e razionale, dopo l'opportuna scelta delle priorit. Soprattutto dal centrodestra si accusa insomma la Regione Lazio che starebbe in sostanza smentendo o ignorando le rassicurazioni fatte dallo stesso Petti in occasione del consiglio comunale straordinario del 25 settembre scorso relativamente, in particolare, alla terapia intensiva, alla chirurgia e al pronto soccorso del San Giovanni di Dio. Lamentele sono state reiterate anche rispetto ai lunghi tempi di attesa per numerose visite specialistiche. Come gi avvenuto alla vigilia della conferenza straordinaria dei capigruppo, il manager non ha nascosto le difficolt che considera comunque congiunturali e dovute in particolare allaustera gestione che la Regione ha dovuto adottare a causa della grave situazione economico-finanziaria caratterizzata come noto da un debito ereditato di ben dieci miliardi di euro circa. Questa situazione aveva detto il direttore generale della ASL va affrontata con senso di responsabilit, facendosi tutti carico di comportamenti coerenti e tali da non alimentare ingiustificati allarmismi tra la popolazione. Una constatazione di principio che pu, e in qualche maniera deve, essere condivisa. Ma che non deve tramutarsi per in una scarsa attenzione, o peggio ancora in una penalizzazione, verso lospedale di Fondi e i servizi socio-assistenziali territoriali pi in generale.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 01/03/2007 Ore 14:29