Due societ del settore ortofrutticolo, la Srl 2/A e la Adessi srl di Fondi avevano chiesto danni, alla regione, per 15 milioni di euro dopo aver visto escluso il loro progetto dall'ammissione ai contributi del Piano di sviluppo rurale, ma il Tar ha respinto il ricorso, presentato appunto dalle due aziende nel 2010, per aver riscontrato un comportamento alquanto incoerente.Nel ricorso si palesava un comportamento illegittimo e illecito dell'organo regionale e il mancato adempimento di una sentenza del Tar che riconosceva loro il diritto al contributo.
Ingenti danni patrimoniali, quindi, per le due aziende difese dagli avvocati Antonio D'Alessio e Giuseppe Adessi, che arrivano alla cifra esorbitante di 15 milioni di euro..
La pronuncia arriva dopo un contenzioso durato anni, da quando nel 2001 , le due societ chiesero il contributo regionale per il miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, previsto dal Piano di sviluppo rurale varato da Bruxelles. La richiesta era stata considerata, inizialmente, non ammissibile dalla Commissione. Seguirono reclami e ricorsi fino a che nel 2007 la direzione regionale Agricoltura riconobbe il finanziamento, convalidato con l'ok del Tar: su un investimento complessivo di un milione 500 mila euro, circa, questo ammontava a quasi 600 mila euro. Ma la Srl 2/A non d'accordo e contesta l'ammontare del contributo che stando ai suoi calcoli era da calcolare sui due milioni 2080 euro e dunque doveva essere di 912 mila euro.
A questo punto, la Regione si costituisce in giudizio, e lo scorso 29 marzo la magistratura si pronunciata, riscontrando da parte della societ, un vizio di ordinaria diligenza.
Il danno, pertanto, sarebbe stato causato dal creditore che, oltre a non aver impugnato formalmente la delibera con l'importo considerato sproporzionato, alla richiesta dei documenti necessari all'erogazione del contributo non ha presentato le carte entro il termine. Atteggiamento definito dal Tar alquanto incoerente, poich l'azienda aveva avanzato una diversa richiesta di finanziamento dubbia nelle voci di spesa come recita la sentenza tale da far trapelare, in maniera, alquanto univoca un distinto interesse perseguito dalle ricorrenti, diverso, certamente, da quello teso all'ottenimento del contributo.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 06/04/2012 Ore 13:16