Damasco 2, un altro colpo di scena: la difesa di Franco e Pasquale Peppe lascia il processo, con polemiche e distinguo. Vediamo. Provo un profondo disagio per come Ella ha condotto il dibattimento. E ancora... un giudice non terzo, cacciatore di verit; verit soggettive tali da far pensare anche alla mente meno maliziosa che si tratti di una verit gi confezionata. Queste in parte le motivazioni che hanno indotto ieri, ad apertura dellennesima udienza del processo antimafia, lavvocato Mario Giraldi a lasciare la difesa dei Peppe.Nel suo intervento, lungo esattamente quattro pagine poi consegnate al Tribunale, Giraldi ha mosso al presidente del collegio giudicante Lucia Aielli una critica a tutto campo. Contestata la condotta sin dalle prime udienze per la fissazione di un calendario soffocante e oppressivo, indifferente degli impegni professionali dei singoli avvocati. E non solo. Al giudice Aielli lavvocato ha obiettato ad esempio le risultanze delle escussioni dei testimoni cos come degli esami degli imputati piegate ad una logica colpevolista. Da qui lattacco frontale al magistrato per non aver - a detta dellavvocato - interpretato il ruolo di super partes. Contestata infine lammissione tra le prove del decreto di confisca dei beni di Franco Peppe, un procedimento non definitivo ( stato presentato lappello), non giurisdizionale ma amministrativo. Dunque, Giraldi si tolto la toga ed ha abbandonato laula suggerendo su indicazione dei Peppe laffidamento della difesa allavvocato Giulio Mastrobattista che tuttavia non ha accettato lincarico. A questo punto intervenuto lavvocato Giovanni Pesce, altro difensore di Franco Peppe che al termine del suo intervento ha rinunciato al mandato prendendo atto del fatto che il suo assistito non si sentiva pi rappresentato dal Tribunale. Luscita di scena di Pesce arrivata per al termine di un altro atto di difesa. Lavvocato ha infatti presentato al Tribunale e al pubblico ministero Maria Cristina Palaia due plichi contenenti lelenco dei crediti, dei clienti e dei fornitori delle ditte dei Peppe, le schede contabili e le fatture rimaste insolute emanate dalla societ di Peppe per i Domicoli e Barbieri-Romano. Un passaggio questultimo fondamentale per la difesa di Peppe volta a minare le doposizioni dei pentiti attestanti il fatto che la mala si sarebbe ben guardata dal truffare Peppe, in quanto protetto da Venanzio Tripodo. Agli atti anche la rubrica dei vettori dalla quale risulterebbe che la Paganese trasporti (di Pagano Costantino implicato nelloperazione Sud Pontino) e la ditta Costa mai avevano caricato merci per la Eurodis. Nei plichi dellavvocato Pesce anche articoli di giornale relativi ai furti subiti da Peppe. A tal proposito lavvocato ha commentato: Non si mai visto che un ladro va a rubare a casa di un mafioso. A questo punto anche lavvocato Pesce ha lasciato laula, mentre il Tribunale ha nominato come difensore dufficio dei Peppe lavvocato Riccardo Amadei che preso lincarico ha subito chiesto i termini a difesa. Si torna in aula, pertanto, il prossimo 23 giugno per le perizie relative alle intercettazioni del procedimento Nitra e per le dichiarazioni spontanee che vuole rendere limputato Aldo Trani. Delludienza di ieri resta la riflessione da parte degli altri avvocati difensori sulla posizione assunta dallavvocato Giraldi. Una posizione che teoricamente potrebbe essere segnalata, anche da parte del Tribunale, allOrdine degli avvocati per eventuali valutazioni.
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a cura di R. Cammarone - La Provincia
pubblicato il 14/06/2011 Ore 14:07