Franco Peppe: imprenditore del Mof, reale titolare delle sue societ. Venanzio Tripodo: procacciatore daffari stipendiato da Peppe. Queste, in sintesi, le due facce della stessa medaglia lanciata dalla difesa degli imputati del processo Damasco 2 nel corso delludienza di ieri. Davanti al collegio presieduto da Lucia Aielli (giudici a latere Mara Mattioli e Valentina Valentini) sono sfilati altri sei testimoni chiamati dai difensori di Franco Peppe, gli avvocati Giovanni Pesce e Mario Giraldi.In aula Franco Cardinale, consigliere comunale, noto a Fondi soprattutto per le sue aziende nel settore dellortofrutta e oggi per il successo riscosso in ambito della internazionalizzazione dei prodotti ortofrutticoli, Girolamo Simonelli, dipendente di Peppe, Dario Olivieri, Franco Alunni, Giovanni Muccitelli e Tommaso Parasmo, dipendenti e mediatori dellEurodis. Tutti daccordo ieri nel confermare quanto gi asserito dagli altri testi esaminati nelludienza di luned, ovvero che al Mof nessuno poteva avere il potere di condizionare i prezzi dei prodotti almeno per due semplici ragioni, quella della legge del mercato che determina il prezzo laddove la domanda incontra lofferta e quella di fattori imprevedibili, come il gelo o la grandine. E ancora, tutti daccordo nel sostenere che allinterno del Mof, e negli ambienti pi prossimi sia da un punto di vista logistico che affaristico, non vi fosse un sistema di intimidazioni finalizzate alle estorsioni o allimposizione di quella o quellaltra ditta del giro, della cricca, o coperta da un cartello riconducibile alla malavita organizzata. Loasi felice descritta dai vari testimoni della difesa ha visto solo sporadici episodi di illegalit, sempre segnalati alle autorit - hanno riferito -, e qualche truffa. Gente venuta da fuori che alla fine non ti pagava, ditte fantasma, ha precisato qualcuno. Ma in quanto alle minacce, niente, neanche lombra. Lesame di Cardinale iniziato con le domande dellavvocato Pesce. Questi ha chiesto al teste se avesse mai avuto rapporti commerciali con Peppe. La risposta stata affermativa, perch Franco Peppe - ha detto Cardinale - soprattutto in estate acquistava da noi le pesche per la distribuzione nei supermercati. La ditta di Peppe in questo tipo di rapporto era, a detta di Carnevale, la Eurodis. Degli ordini - ha aggiunto - si occupavano Franco Peppe e Gianni Muccitelli. E alla domanda se Franco Peppe aveva ricevuto trattamenti di favore per i pagamenti, Carnevale ha risposto che non aveva chiesto garanzie fideiussorie perch lo conosceva da una vita, da quando abitava sul magazzino del padre di via Roma. A questo punto intervenuto lavvocato Maria Antonietta Cestra, difensore di Venenzio Tripodo, che ha chiesto al teste se conosceva il suo assistito. La domanda stata affermativa, precisando di non aver avuto con Venenzio alcun rapporto commerciale. Un rapporto commerciale, se cos si pu dire - ha detto poi Cardinale -, lho avuto con Carmelo Tripodo. Mi sono rivolto a lui perch dovevo affidare il servizio di pulizia, qualificato ai fini della certificazione Iso 9000, per una mia azienda. Un fiume in piena Franco Cardinale. Ha risposto in modo puntuale anche alle domande dellavvocato Giulio Mastrobattista, difensore di Gemma Peppe, la figlia di Franco, sui ritmi di lavoro sostenuti e portatori di forti ansie. Ansie che normalmente si registrano nel settore dellortofrutta, che si registravano sin dai tempi in cui la famiglia Peppe operava in via Roma 24 ore su 24. Una ditta di famiglia - ha precisato Cardinale in risposta alle domande dellavvocato Angelo Palmieri - passata dal padre Pasquale ai figli. E cos quando lavvocato Giuseppe Lauretti ha chiesto al teste se era normale nelle trattative mantenere toni accesi, Cardinale ha risposto di s. Con il controesame del pubblico ministero Maria Cristina Palaia, il teste ha chiarito che Venanzio Tripodo lo vedeva oltre che in citt anche al Mof, soprattutto negli stand di Franco Peppe, che i prezzi li fissava il mercato e che allinterno del Mof venivano monitorati per linserimento degli stessi in un sito utile per le consultazioni: Tutti i giorni passava la signora Anna Matullo, dipendente della direzione del Mof (zia acquisita dellimputato Igor Catalano, presente in aula, ndr) - ha detto Cardinale - per prendere nota dai vari operatori a che prezzo stavano vendendo quello o quellaltro prodotto. Una testimonianza chiara, quella di Cardinale, alla quale sono seguite le altre. I cinque dipendenti della Eurodis hanno delineato meglio il rapporto tra Franco Peppe e Venenzio Tripodo, considerati dallaccusa uno la copertura dellaltro. Indiscussa invece, secondo tutti i testi, la titolarit di Franco Peppe delle sue aziende. Venanzio altro non era che un dipendente, stipendiato da Peppe, che presentava possibili acquirenti del centro-sud, parte dei quali poi risultati inadempienti. La prossima udienza fissata per marted 3 maggio.
Articolo
a cura di R. Cammarone - La Provincia
pubblicato il 30/04/2011 Ore 12:54