Quanto a Mariorenzi, assistito dai legali Gianni Lauretti e Tommaso Pietrocarlo, agli arresti domiciliari dallo scorso 6 luglio, la strategia sarà quella di dimostrare che i fatti contestatigli riguardano l'assessorato all'ambiente e non quello a cui faceva capo a Izzi con il quale avrebbe quindi avuto a che fare. Le determine contestate, secondo gli avvocati, riguarderebbero inoltre il 2004, anno in cui l'imputato si era appena inserito nell'attuale amministrazione; le certificazioni Antimafia infine sarebbero assolutamente in regola. Saranno quindi questi gli argomenti che difenderanno Mariorenzi accusato di aver consentito consapevolmente l'affidamento dei servizi di pulizia ad una società riconducibile a Tripodo. Quanto alla Biondino, anche lei agli arresti domiciliari dalla medesima data, la strategia utilizzata dal suo legale Luigi Panella sarà quella di dimostrare come inammissibili le intercettazioni telefoniche e di puntare sulla misura degli arresti domiciliari considerata una sproporzionata rispetto al reato imputatole.