Il tutto ha avuto inizio quando il centro monticellano aveva contestato il fatto che i pazienti, residenti nel proprio territorio di competenza, erano stati accreditati presso la struttura Diaverum di Fondi. Presentata la richiesta al Tar, il tribunale
regionale aveva stabilito che il centro fondano rispettasse l'obbligo di legge previsto dalla Regione secondo il quale tutti i centri dialisi privati accreditati e convenzionati possono utilizzare ogni posto dialisi per un massimo di 4 pazienti. Alla sentenza del Tar erano però seguite le proteste dei pazienti che si mostravano decisi a rimanere con i loro medici di Fondi e ad evitare i disagi dello spostamento. In sostegno dei pazienti era infine intervenuto anche il segretario nazionale Malati di Reni Roberto Costanzi e la manager Asl Ilde Coiro che, in una lettera all’associazione, spiegavano come nessuno sarebbe stato trasferito senza il proprio consenso. Ma il centro monticellano è tornato all'attacco con un secondo ricorso per la mancata ottemperanza della precedente sentenza e per chiedere, tra le varie cose, la nomina di un commissario ad acta per il centro di Fondi; una richiesta che però è stata però respinta dal Tar. Si è quindi conclusa con un nulla di fatto una vicenda che proseguiva da mesi che ad altro non è servita se non a preoccupare inutilmente i pazienti.