Si tratta di una struttura che tra l'altro viene utilizzata per effettuare i lavori di manutenzione delle imbarcazioni e intorno alla quale gravita il lavoro di diverse persone.
La struttura, tuttavia, è priva delle necessarie autorizzazioni ed è comunque ricadente su terreni gravati da uso civico, motivo per il quale il comune ne ha predisposto l'abbattimento.
A scrivere al Sindaco è ora il presidente dell'Associazione interessata Lorenzo Roma, il quale, conscio dell'irregolarità della struttura, spiega dettagliatamente una situazione molto critica.
Il proprietario del capannone in questione, nel 2006 avrebbe presentato al Tar una richiesta di sospensione dell'ordinanza di abbattimento senza però ottenere risposta, inoltre una struttura come quella attuale sarebbe l'unica adatta alle mansioni per cui è adibita attualmente. Dall'Associazione si dicono quindi consapevoli della situazione che però non dipende da loro e che però potrebbe costargli la perdita del lavoro.
Ciò che chiede Lorenzo Roma è che si possa trovare un accordo per andare incontro alle persone che lavorano da anni nel capannone con tanti sacrifici. In attesa di una risposta da parte dell'amministrazione comunale i diretti interessati dicono che, pur di scongiurane l'abbattimento, ricorreranno allo sciopero della fame.