“Il problema legalità e giustizia – chiosa il consigliere di 'Fondi Viva' – è comune a tutto il territorio provinciale. È una situazione creata ad arte, con complici dall'alto, da una parte e dall'altra. Le responsibilità, infatti, non sono riconducibili ai soli amministratori dei comuni interessati dai diversi 'casi' che si sono succeduti con lo scorrere di questi mesi. Ci sono macroscopiche responsabilità ad un livello superiore, e non ho timore a dirlo”. “Perchè – si chiede Faiola – fino a qualche tempo fa le massime autorità provinciali dicevano che andava 'tutto bene' e ora invece succede tutto quello che di giorno in giorno si vede sulle pagine dei giornali? Cosa ha fatto per contrastare determinati fenomeni come quello delle infiltrazioni della criminalità organizzata? Se si è arrivati ad un punto critico come quello attuale vuol dire che ci sono state troppe carenze, complicità e omissioni da parte degli organi normalmente deputati al controllo. Qui in provincia c'è una sorta di messaggio trasversale, ma nitido: chi è al potere può fare quello che vuole. I cittadini – conclude Faiola – non hanno più fiducia nelle istituzioni, che in questa provincia non danno risposte. Tuttavia qualcosa fortunatamente sembra stia cambiando in quanto ci sono sempre più persone che, mettendoci la propria faccia, tentano di contrastare questo sistema”.