Continuano le proteste da parte dei produttori di olio d'oliva di Itri, furiosi per il prezzo sempre pi basso raggiunto all'ingrosso dalle cosiddette olive all'acqua.Fanno sapere che per questa stagione, gran parte di loro non proceder alla consueta raccolta, lasciando cos il frutto sui rami degli alberi. I numerosi componenti delle 1300 aziende agricole del paese dichiarano, che a fronte della somma a cui sono costretti a vendere le olive e i costi di produzione a cui vanno incontro, l'impresa non vale la spesa.
Sono anni che il prezzo delle olive itrane in costante discesa, una delle principali accuse mosse dai contadini del posto rivolta alla concorrenza sleale dei paesi esteri che, grazie ad un costo della manodopera sensibilmente inferiore rispetto all'Italia, immetterebbe cos sul mercato una quantit di olive a prezzi ridotti. Un'altra questione quella che riguarda gli speculatori che impongono i prezzi giocando al ribasso, mentre i consumatori pagano per una manciata di olive prezzi altissimi, come illustrato dallo storico Alfredo Saccoccio. Per finire i numerosi olivicoltori lamentano la totale assenza di tutela nei propri confronti, augurandosi che la cooperativa Unione agricoltori itrani si industri nel porre le basi per un opportuno ed atteso rilancio della produzione locale.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 02/04/2009 Ore 13:28