Il fenomeno del randagismo sta divenendo giorno per giorno pi preoccupante, ad interessarsene sono anche l'associazione Cibele e l'ente Parco dei Monti Aurunci che hanno dato il via ad un censimento del territorio extraurbano.Sarebbero in tutto 480 i cani vaganti tra i comuni di Campodimele, Itri, Fondi, Lenola, Formia, Spigno, Ausonia, Esperia, Pontecorvo e Pico. Un dato molto significativo e che lascia ancor di pi pensare dal momento che si tratta di un censimento che ha interessato solo le aree esterne dai centri abitati; il numero potrebbe quindi salire notevolmente se si considerassero gli animali pi a stretto contatto con l'uomo e che in fin dei conti sono quella 'fetta' del fenomeno che preoccupa di pi i residenti del comprensorio. Proseguendo con i dati ben il 20% del totale sarebbe infine costituito da cani di grossa taglia. Lindagine stata svolta per verificare lincidenza del fenomeno del randagismo sul territorio, al fine di pianificare interventi e strategie per il controllo e la gestione dei cani vaganti nellArea protetta.
Il fenomeno preoccupa perch ad esso associata una serie di problematiche di tipo sanitario, economico ed ecologico. Sanitario in quanto i cani inselvatichiti sono un pericolo per lincolumit pubblica, economico perch i danni che spesso provocano alla zootecnia vengono erroneamente attribuiti al lupo e rappresentano per l'Ente Parco dei Monti Aurunci un serio problema per lattribuzione degli indennizzi agli allevatori che subiscono i danni; ecologico in quanto minano il patrimonio culturale e ambientale delle aree protette. E' proprio per questo che l'Ente ha deciso di attuare una serie di interventi in via sperimentale, fornendo agli allevatori maggiormente danneggiati recinti elettrificati e cani da guardiania. Altro intervento programmato quello di promuovere una campagna di sensibilizzazione e informazione verso gli organi preposti a contenere il fenomeno del randagismo, quali i Comuni, le Province e le Usl territoriali. Intanto, per una corretta informazione di tali interventi lEnte ha provveduto a realizzare un filmato documentario sul fenomeno del randagismo e sulle problematiche ed esso connesse che, oltre ad arricchire la biblioteca di Educazione ambientale, sar utilizzato nelle scuole dellobbligo dei Comuni del Parco per scopo didattico.
Lavvio dellindagine ha infine sottolineato il Presidente del Parco dei Monti Aurunci Giovanni Ialongo stata una delle priorit adottate da questo Ente per promuovere strategie di contenimento del fenomeno verso gli enti preposti. Ora, solo attraverso il completamento di tali azioni, sar possibile dare risposte concrete al territorio ed ai cittadini.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 31/03/2009 Ore 13:35