Questo vino è particolarmente legato alla storia del nostro territorio che va da Fondi passando per Itri fino a Formia.
Nel recupero del vitigno, realizzato presso un'azienda di San Magno ed in concomitanza con quello sull'uso e il trattamento delle acqua salmastre per uso agricolo della sorgente Mola Bisleri, ha collaborato anche lo staff tecnico coordinato dall'agronomo Stefano Poppi.
Fa sapere il presidente del consorzio Lino Conti che alcune piante di vitigno verranno portate in un centro sperimentale dove verrà effettuata la propagazione tramite un innesto per la produzione di barbatelle, ovvero giovani piante con radici, le piantine infine verranno poi assegnate gratuitamente agli agricoltori che ne faranno richiesta.
Un impegno quello da parte del consorzio affinché si ritorni a coltivare questa varietà di vitigno nell'ambito di un più ampio progetto che si basa sul concetto di cultura del territorio legato non soltanto al concetto di agricoltura ma anche a quella dei nostri avi.