La Corte dappello di Roma scagiona Pio Pernarella, accusato secondo una vicenda risalente al 1998, di usura ed estorsione.Altro che nonno usuraio, finalmente, anche se con un ritardo disarmante, il mio assistito ha trovato giustizia dice Massimo Basile, legale del 70enne Pio Pernarella. Luomo, originario di Monte San Biagio ma da anni residente a Fondi, per anni ed anni ha dovuto convivere con le infamanti accuse di estorsione ed usura, ora definitivamente cancellate. Tutto ha avuto inizio in seguito ad una denuncia datata 1998 - ha spiegato Basile - in primo grado, il Tribunale di Latina lo aveva pienamente assolto per il reato di usura, ma lo aveva comunque condannato ad una pena pari a 5 anni e 3 mesi per estorsione. Una sentenza che ci fece rimanere allibiti, considerando che, come ho sostenuto strenuamente nella mia tesi difensiva, se non cera usura non poteva essere nemmeno configurato il reato di estorsione. La vicenda si definitivamente chiusa nei giorni scorsi con l'intervento della seconda sezione penale della Corte di appello di Roma che ha assolto Pernarella dallultimo reato contestatogli. Semmai, nel suo caso - spiega il legale - al massimo si poteva parlare di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, reato comunque gi prescritto da anni. Il mio assistito - ha concluso Basile - non potr mai essere risarcito della gogna mediatica a cui stato costantemente sottoposto durante tutti questi anni di calunnie. Ha s dimostrato la sua totale estraneit ai fatti che gli venivano addebitati, ma comunque rimasto segnato in modo indelebile.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 13/10/2008 Ore 13:54