Dopo decine di udienze e quasi quattro anni di attesa sembra essersi finalmente conclusa la battaglia giudiziaria di un quarantaseienne di Fondi impropriamente coinvolto nel fallimento di una ditta intestata alla moglie.Luomo - un progettista di impianti elettrici che nei mesi scorsi stato protagonista anche di eclatanti forme di protesta tra cui lo sciopero della fame e la sospensione delluso di farmaci salva-vita - ha infatti ottenuto la revoca dellestensione del fallimento a suo carico.
Il provvedimento stato assunto ieri dal collegio del tribunale civile di Latina presieduto dal giudice Guido Cerasoli che ha contestualmente disposto il dissequestro di beni immobili per un valore complessivo di circa un milione di euro, ora di nuovo nella disponibilit del tecnico fondano.
La controversia era iniziata nel 2002 con il fallimento della societ intestata alla moglie delluomo, che pur vantando un credito di 220 milioni di vecchie lire era stata dichiarata insolvente per circa 90 milioni.
Ma a provocare enormi disagi ai due coniugi e alla loro famiglia era stata lestensione del fallimento anche al marito, ritenuto un amministratore a tutti gli effetti nonostante fosse solo un cosiddetto socio accomandante.
La vicenda ebbe anche un clamoroso risvolto penale: nellagosto di tre anni fa la Polizia arrest infatti per concussione un commercialista fondano incaricato della curatela fallimentare proprio del quarantaseienne, che, ora, si dice ovviamente soddisfatto per essere uscito da un vero e proprio incubo.
La sentenza del tribunale civile di Latina stata naturalmente accolta con grande soddisfazione anche dal suo legale, lavvocato Gianluca Rossi che ha assistito il progettista fondano negli ultimi due anni.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 22/04/2006 Ore 13:49