Importantissima, ed alquanto inattesa, scoperta archeologica a Fondi, dove stata ritrovata la quarta porta romana della citt allinterno di un antico palazzo posto nel tratto della cinta muraria esposta a sud-ovest.La porta romana stata individuata dal dottor Raniero De Filippis, direttore del Dipartimento Territorio della Regione Lazio, il 16 dicembre dello scorso anno; ma prima di ufficializzare la scoperta si voluto attendere il sopralluogo da parte della Sovrintendenza Archeologica del Lazio, effettuato lo scorso 2 giugno dalla dottoressa Nicoletta Cassieri. Lantica porta inglobata in un palazzo sito in Via San Sotero Papa, una traversa tra Via Nino Bixio e Via Cavour, nei pressi dellAuditorium di San Domenico; una zona che conserva ancora il toponimo dialettale di purtsej. Alcuni autori in passato avevano ipotizzato la presenza di una porta con relative torri, ma tale ipotesi era stata negata da altri studiosi. Lapertura, sebbene inglobata in murature successive, si presenta leggibile, con la sua arcata a tutto sesto che emerge nella sua interezza dallalto strato di interro di almeno 3 metri. La quarta porta si apre in contrapposizione alla porta romana detta Portella, esposta a nord-est, con la quale presenta sorprendenti analogie. Al di sotto degli intonaci sono emersi larghi tratti dellopus incertum. Larcata si imposta su dei blocchi bugnati e squadrati. Successivamente al ritrovamento sono state intraprese dalla Regione Lazio le iniziative per determinare lacquisizione di questo prezioso bene archeologico alla propriet pubblica, al fine di garantirne la tutela e la valorizzazione promosse dal Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e dallAssessore regionale allAmbiente e Cooperazione tra i Popoli Filiberto Zaratti. Questo ritrovamento permette da un lato di conoscere ancora meglio lurbanistica e larchitettura romana della citt e, daltra parte, diventa un ulteriore elemento di valorizzazione del lato sud-ovest della cinta muraria che, con il giardino antistante Villa Cantarano e quello in fase di restauro del Convento di San Domenico, risulta essere quasi per intero restituito alla pubblica fruibilit. La notizia del ritrovamento stata ufficializzata ieri dallonorevole Domenico Di Resta, Presidente della Commissione attivit produttive e turismo del Consiglio Regionale del Lazio, al termine di un interessante convegno organizzato proprio a Fondi da B.I.C. (Business Innovation Centre) Lazio e dal C.R.E.I.A. (Centro Regionale Educazione e Informazione Ambientale) sul tema della ricettivit turistica nelle aree protette mediante la formula del cosiddetto albergo diffuso. Il Presidente Di Resta ha dichiarato che questo importante ritrovamento archeologico rientra nel contesto di una politica regionale di tutela e valorizzazione dei beni culturali ed ambientali esistenti nei territori dei comuni ricadenti, totalmente o parzialmente, allinterno di aree naturali protette, che nella citt di Fondi, in particolare, ha permesso la salvaguardia di notevoli beni e monumenti, mediante le attivit del Parco Naturale dei Monti Aurunci e del Monumento Naturale del Lago di Fondi. Tra questi sono da annoverare il restauro dellAbbazia di San Magno, il tratto di Appia Antica tra Fondi e Itri, Villa Cantarano, Villa Placitelli, il laghetto degli Alfieri e il recupero ancora in atto del Palazzo Caetani-Colonna e del Convento di San Domenico. Lo stesso Di Resta ha evidenziato come, una volta completati i lavori, questi beni ospiteranno iniziative culturali e sociali di pubblica utilit, finalizzate alla promozione della formazione universitaria, alla costituzione di circuiti museali tra i quali il Museo del Neorealismo dedicato a Giuseppe de Santis, alla tutela della biodiversit, allo sviluppo sostenibile in particolare mediante le attivit turistiche; e quindi consolideranno linserimento della citt di Fondi nellitinerario della Via Francigena meridionale e negli itinerari Benedettini.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 17/06/2008 Ore 13:28