Torna dattualit la drammatica storia che ha per involontaria protagonista Caterina De Filippis, una 39enne di Fondi alle prese con un vero e proprio calvario causato da alcune sedute di radioterapia.La donna, che circa cinque anni fa ha dovuto subire addirittura lamputazione di un braccio, ieri mattina si recata a Latina per protestare davanti la Direzione Generale dellAzienda Sanitaria provinciale che, almeno per ora, non ha ottemperato completamente ad unordinanza del Tribunale del capoluogo pontino, immediatamente esecutiva, che nel gennaio scorso ha riconosciuto alla signora circa 180mila euro quale rimborso delle spese mediche sostenute per curarsi, in particolare presso un centro specializzato di Vienna. Finora la ASL ha infatti corrisposto solo 90mila euro circa, in sostanza la met del dovuto. Oltre ad una denuncia penale per inottemperanza di un provvedimento dellautorit giudiziaria, il legale della donna, lavvocato Giulio Mastrobattista, sar dunque probabilmente costretto ad unazione esecutiva, chiedendo il pignoramento della restante somma presso le casse ticket degli ospedali provinciali. Accompagnata da una decina tra amici e parenti che mostravano cartelli su cui era fra laltro scritto ASL vergogna e La ASL ignora una sentenza del Tribunale, Caterina ha dunque deciso di mostrare pubblicamente tutta la sua rabbia e la sua delusione per una situazione a dir poco inaccettabile. Per potersi sottoporre alle numerose cure specialistiche, la donna e la sua famiglia hanno dovuto infatti affrontare spese per centinaia di migliaia di euro, e soprattutto devono ancora farlo nellimmediato futuro per evitare conseguenze peggiori. Il rimborso che la ASL deve corrispondere perci, oltre che un diritto, anche unassoluta necessit. A tal proposito i dirigenti amministrativi della ASL avrebbero ribadito la difficile situazione finanziaria con cui alle prese lAzienda impegnandosi comunque a corrispondere, entro un mese, almeno una cospicua parte dei rimborsi. Nella speranza di celeri e positivi riscontri, vale la pena ricordare che la vicenda avr in ogni caso altre due code giudiziarie. In atto ci sono, infatti, sia un procedimento penale per lesioni gravi colpose a carico della stessa ASL ed in particolare del reparto di radioterapia del Goretti di Latina; sia un procedimento civile con relativa richiesta di risarcimento danni per circa quattro milioni di euro. Come gi riferito in altre occasioni, la signora fondana era stata operata ad Albano nel 2002 per lasportazione di un carcinoma al seno. Poi si era ritrovata con un braccio immobilizzato, sei costole in necrosi, la compressione della gabbia toracica, la pleurite ad un polmone e una grave dermatite. Danni attribuiti, appunto, alle sedute di radioterapia cui si era sottoposta presso lospedale del capoluogo pontino dopo il suddetto intervento chirurgico, considerato perfettamente riuscito. Quella condizione, gi di per se dolorosa, diventata ancora pi straziante perch nel frattempo Caterina, madre fra laltro di due bambini, ha perso addirittura il braccio che gli stato amputato. Una decisione che i medici di un centro specializzato di Vienna - presso cui si dovuta rivolgere con le conseguenti difficolt burocratiche, organizzative e soprattutto economiche sono stati costretti a prendere per evitarne persino il decesso. Secondo la ricostruzione di diversi specialisti stata proprio la radioterapia effettuata allospedale di Latina a bruciarle letteralmente i tessuti e a provocarle altre gravi conseguenze. Da qui lazione civile e penale nei confronti della ASL e del Goretti di Latina.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 13/06/2008 Ore 12:44