Continuano a far discutere le operazioni di sgombero ed abbattimento de Il Gabbiano iniziate nella mattinata di marted scorso e proseguite nei giorni successivi.Anche attraverso paragoni, in verit non del tutto fondati, proprio con la situazione dellHoliday, linizio delle demolizioni aveva spinto i titolari della struttura ricettiva di Tumulito a parlare esplicitamente di disparit di trattamento e di possibile ritorsione nei confronti di avversari politici. Tesi seccamente smentite ieri dal sindaco di Fondi Luigi Parisella, il quale tiene a precisare che lamministrazione comunale, tramite la competente ripartizione urbanistica, ha eseguito tali azioni in conformit assoluta alle disposizioni di legge, ai provvedimenti regionali e alle sentenze della giustizia amministrativa che si sono susseguiti sin dal 1982. Infatti spiega Parisella - i terreni su cui insisteva il citato campeggio, furono oggetto nel 1982 di provvedimento di reintegra da parte della Regione Lazio a favore del Comune di Fondi. Dopo un lungo contenzioso instaurato dai titolari della struttura campeggistica, la legittimit del provvedimento emanato come detto dalla Regione Lazio prosegue il sindaco - stata poi confermata e riconosciuta sia dal Tribunale Amministrativo del Lazio sia dal Consiglio di Stato. Tant che la reintegra fu eseguita dallallora amministrazione comunale, come certifica lapposito verbale dimmissione in possesso del 24 giugno 1987. Il Sindaco Parisella rileva, pertanto, come nessuna disparit di trattamento sia stata attuata nei confronti del campeggio Il Gabbiano, in quanto per nessun altra delle strutture campeggistiche presenti sul litorale di Fondi stato disposto eguale provvedimento di reintegra, che solo la Regione Lazio pu emanare in quanto titolare di tale competenza. Come gi riferito nei giorni scorsi, quella de Il Gabbiano una vicenda che si trascina ormai da oltre ventanni, con controversie giudiziarie ed amministrative di varia natura. Da ultimo, nel gennaio del 2007, il Comune ha emesso unordinanza di sgombero e chiusura. Tra i motivi principali alla base del provvedimento, la sicura presenza di usi civici sullarea; ma anche limpossibilit di condonare alcune opere realizzate abusivamente. Particolare importanza assume poi il fatto che in quella zona previsto lormai noto progetto di rinaturazione e recupero ambientale della duna che, per una profondit di circa 150 metri, interesser un chilometro e mezzo della fascia costiera fondana nel tratto tra Holiday e Tumulito. I proprietari continuano comunque a ribadire che ci sarebbero state le condizioni per un compromesso e per consentire il proseguimento dellattivit, che fra laltro dava lavoro ad almeno una ventina tra impiegati ed operai, lasciati di fatto al loro destino. Non riusciamo a comprendere la disparit di trattamento che il Comune ha attuato rispetto ad altre strutture analoghe operanti nella stessa zona ha esplicitamente dichiarato, in particolare, Romano Rambelli, uno dei titolari de Il Gabbiano il quale, sostenuto dallex sindaco socialista e neo-commissario del Monumento naturale del lago di Fondi Onorato Mazzarrino, ha anche aggiunto che tutto lascia pensare che si sia trattato di una ritorsione di natura esclusivamente politica. Ricostruzione prevedibilmente contestata sin dal primo istante dal Comune, che ha ricordato come quei terreni siano indiscutibilmente gravati da usi civici, e dunque di propriet collettiva, tanto da esser stati fra laltro oggetto di reintegra. E come sentenze ormai passate in giudicato abbiano chiaramente decretato limpossibilit di condonare le opere realizzate abusivamente ed autorizzare lesercizio delle attivit ad esse collegate. Argomentazioni ribadite ora dal sindaco Luigi Parisella che rispedisce le accuse al mittente.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 31/05/2008 Ore 13:39