Riguarda anche il nostro comprensorio, ed in particolare proprio Fondi e Sperlonga, la Proposta di Legge sul riordino delle Comunit Montane del Lazio, approvata ieri dalla Giunta Regionale su proposta dellAssessore agli Enti Locali Daniele Fichera.La proposta di Legge, che prevede labolizione di otto delle attuali ventidue Comunit e che si pone lobiettivo di un complessivo risparmio sui costi per oltre cinque milioni di euro lanno, non si limita ad attuare la Legge Finanziaria per il 2008 approvata dallex Governo Prodi, ma punta allavvio di un riordino complessivo delle Comunit Montane e delle altre forme di associazionismo intercomunale della Regione. In attesa della discussione in consiglio regionale, la Giunta presieduta da Piero Marrazzo ha individuato un unico livello associativo sovracomunale. Dora in poi, per quanto riguarda lassociazionismo comunale, ci saranno solamente le Unioni di Comuni o le Comunit Montane. Non saranno pi agevolate n finanziate, di conseguenza, altre forme di associazionismo intercomunale e non sar pi possibile per i comuni appartenere contemporaneamente a Comunit Montane e Unioni di Comuni, n a pi Unioni di Comuni. Con la Proposta di Legge inoltre si proceder, come detto, ad un primo riordino delle Comunit Montane laziali, passando dalle attuali 22 a 14. Rimarranno solamente quelle in cui siano presenti Comuni con territorio montano superiore al 75 per cento rispetto al territorio complessivo; aventi una popolazione montana residente superiore al 55 per cento della popolazione residente complessiva che non potr mai essere, di norma, inferiore ai 10mila abitanti; e le Comunit Montane con un numero di Comuni partecipanti non inferiore a quattro. Dalle Comunit scompariranno inoltre i Comuni capoluogo di Provincia, i Comuni costieri come appunto Sperlonga, e i Comuni con una popolazione superiore ai 20mila abitanti, come appunto Fondi. Otto Comunit della Regione, non avendo tali requisiti, sono destinate a scomparire, ma potranno trasformarsi in Unioni di Comuni le quali, per, avranno requisiti stringenti: una previsione di durata non inferiore ai 10 anni, una dimensione demografica complessiva di norma non inferiore ai 10mila abitanti e lobbligo di esercitare, in luogo dei comuni partecipanti, funzioni e servizi fondamentali, come la gestione associata dei servizi di Polizia Locale, funzioni e compiti inerenti le infrastrutture, la viabilit, i trasporti e i servizi sociali ed assistenziali. Alle Comunit Montane che si trasformeranno in Unioni di Comuni, saranno assicurati, per il triennio 2008-2011, finanziamenti straordinari per la loro trasformazione. Critiche arrivano per dallopposizione regionale di centrodestra. "Si tratta di una proposta di riforma gattopardesca hanno dichiarato per esempio i consiglieri Robilotta e Lollobrigida, secondo i quali la giunta regionale ha approvato la legge di riordino solo per non fare entrare in vigore, dal primo luglio, la riforma dellex ministro agli affari regionali Lanzillotta che avrebbe portato le comunit laziali da 22 a 9, cancellando ben 13 di quelle gi esistenti. Diversamente dalle altre regioni, il Lazio non affida nessuna funzione amministrativa alle comunit montane come la gestione delle acque e dei rifiuti; dei trasporti e delle strade; di fatto le comunit hanno la delega al nulla". "Nelle prossime ore - aggiungono Robilotta e Lollobrigida - presenteremo una proposta di legge per abolire e chiudere tutte le comunit montane che rappresentano uno sperpero di denaro pubblico che grava sulle tasche dei cittadini. Questa legge, infatti, cozza con le roboanti dichiarazioni del presidente Marrazzo sul taglio ai costi della politica. Bisogna trasferire le competenze delle comunit montane ai comuni, singoli o associati".
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a cura di La Redazione
pubblicato il 29/05/2008 Ore 13:59