Come facilmente prevedibile sono numerose le prese di posizione da parte di politici ed esponenti istituzionali relativamente alla presunta contrapposizione tra il senatore Fazzone e il Giudice Cario.Tra di esse quella, per esempio, di Romolo Del Balzo, vice presidente della Commissione sanit della Regione Lazio. E' disarmante dice Del Balzo - leggere inconcludenti dichiarazioni come quella di Luisa Laurelli, presidente della Commissione speciale sulla sicurezza della Regione, la quale per il ruolo che riveste non solo dovrebbe essere pi accorta nel formulare certi giudizi, ma anche pi edotta sugli accadimenti. Dopo aver letto su un quotidiano della provincia pontina noto per le sue ripetute campagne di denigrazione nei confronti del Senatore Fazzone e del Popolo della Libert; e prendendo per oro colato tali notizie, la Laurelli dice sempre Del Balzo - si spinge con argute intuizioni a rappresentare "indebite pressioni della politica pontina sull'autonomia e l'indipendenza della magistratura" e, ancora, "pressioni e sollecitazioni nei confronti della magistratura e della prefettura da condannare e stigmatizzare". Giungendo fino ad "Auspicare che il Consiglio superiore della magistratura e le istituzioni competenti facciano chiarezza su questa gravissima vicenda". Secondo il consigliere regionale di Forza Italia sono considerazioni pesanti sia perch lanciate senza avere nessun dubbio sulla reale fondatezza delle notizie e quindi a sostegno della sua parte politica; sia perch gli organi di giustizia e la magistratura non hanno certo bisogno del suo incitamento nel far rispettare la legge. Rilevati questi aspetti, rimarchiamo un dato incontrovertibile: in provincia di Latina in atto da alcuni anni un processo forzato di delegittimazione di una parte importante della classe politica oggi del Popolo della Libert conclude Del Balzo, secondo il quale di tutta evidenza il trasversale "processo politico" da parte di alcuni pezzi delle istituzioni democratiche, con il conforto di qualche organo di stampa sempre pronto ad una bella campagna di diffamazione. Un percorso, in tutta onest, democraticamente intollerabile.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 29/05/2008 Ore 13:42