Sempre in primo piano la mobilitazione dei lavoratori del campeggio fondano Holiday che, come ormai noto, l8 marzo scorso stato sottoposto a sequestro preventivo per presunta lottizzazione abusiva.Questa mattina, i circa cinquanta dipendenti della struttura, che rischiano il licenziamento collettivo per giusta causa, si sono recati a Roma per una manifestazione di pacifica protesta e sensibilizzazione davanti al Quirinale. Si tratta dellultima iniziativa in ordine di tempo per lanciare lennesimo appello, questa volta direttamente al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per la tutela del loro posto di lavoro. Grazie alla disponibilit della societ di gestione del campeggio, impiegati e operai continuano a percepire lo stipendio nonostante la struttura continui a restare chiusa; ma ovvio che in questa situazione si fa sempre pi probabile il licenziamento. Come riferito in pi occasioni, il sequestro preventivo stato disposto dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Miliano. Il Tribunale del Riesame ha successivamente respinto listanza per la rimozione dei sigilli presentata dalla propriet della struttura. Lobiettivo, che i dipendenti auspicano sia ancora possibile raggiungere, una soluzione tecnico-giuridica che salvaguardi contemporaneamente le esigenze della magistratura e quelle occupazionali. Si chiede, in sostanza, unautorizzazione allutilizzo provvisorio dei beni sottoposti a sequestro; una concessione in uso in attesa che il procedimento penale faccia il suo corso. Fra laltro, propriet e societ di gestione dellHoliday respingono le accuse e continuano a dichiarare la piena legittimit della struttura. Tesi naturalmente condivisa dai dipendenti che nelle settimane scorse hanno anche raccolto ben seimila firme di solidariet da parte della cittadinanza, incontrando nel frattempo praticamente tutti i rappresentanti istituzionali del comprensorio. Dal Sindaco Parisella al Presidente della Provincia Cusani, dal senatore Fazzone al presidente della Regione Marrazzo, dal Prefetto di Latina Frattasi allo stesso Procuratore Capo Mancini. La risposta tanto attesa, quella cio di poter tornare a lavoro, non per arrivata; ed oggi hanno deciso di andare a manifestare direttamente davanti alla residenza del Presidente della Repubblica. Speriamo che il nostro amatissimo Capo dello Stato renda giustizia al nostro grido di dolore si legge in una nota diffusa ieri dagli stessi lavoratori, i quali si sono inoltre nuovamente appellati alla Procura della Repubblica di Latina invitandola a non prendersi la responsabilit di far compiere qualche gesto inconsulto a persone letteralmente disperate.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 22/05/2008 Ore 13:34