In attesa dellannunciata audizione degli amministratori e dei capigruppo consiliari, si registra una nuova iniziativa da parte dellormai nota commissione prefettizia di accesso insediatasi presso il Comune di Fondi circa tre mesi fa.Secondo quanto si appreso, lorganismo ispettivo nominato dal Prefetto Bruno Frattasi avrebbe acquisito, in particolare, presso la Procura della Repubblica di Latina, gli atti relativi al sequestro di unarea situata allinterno di una cava calcarea di via Pantanelle, effettuato agli inizi del marzo scorso dal Nucleo Investigativo provinciale del Corpo Forestale su delega del sostituto procuratore Giuseppe Miliano. Nellarea sequestrata sarebbero stati stoccati materiali edili di risulta su un terreno solo parzialmente coibentato, cio impermeabile, con il rischio quindi di inquinamento delle sottostanti falde acquifere. Inerti, calcinacci e materiale bituminoso, dopo esser stati lavorati e trasformati, sarebbero stati inoltre rivenduti, sempre secondo gli inquirenti, senza che fossero effettuate le necessarie analisi e certificazioni che ne escludessero la tossicit. La vicenda alimenta ulteriore clamore in quanto il titolare della ditta che gestiva lo stoccaggio sarebbe strettamente imparentato con un consigliere comunale. E molto probabile, dunque, che la commissione voglia accertare anche la regolarit di eventuali permessi rilasciati dallamministrazione municipale. Quella di via Panzanelle, fra laltro, non lunica cava di Fondi finita recentemente nel mirino di Procura e Forestale. Circa un mese prima, in localit Molette, i sigilli erano stati apposti infatti anche ad unarea di circa sei ettari adibita a presunta discarica abusiva. Lintervento, anche in quel caso, del NIPAF era giunto al termine di unindagine inizialmente finalizzata a fare luce su un'altra vicenda che interessa la stessa zona. Nel 2006, i proprietari avevano infatti affittato il lotto a una societ di Roma, che opera nel campo ambientale e smaltisce i fanghi derivati dalla produzione delle industrie. La ditta ha presentato al Comune un progetto di ripristino ambientale della cava attraverso lutilizzo proprio dei materiali raccolti. L'amministrazione comunale ha per congelato l'iniziativa, anche perch l'impresa avrebbe gi avuto problemi in altre citt italiane. Lo stesso sostituto procuratore Giuseppe Miliano aveva delegato, appunto, al Nucleo Investigativo della Forestale le indagini su questi rifiuti speciali. Proprio durante i relativi appostamenti, gli agenti si sono accorti che l'attivit estrattiva, ferma ormai da tempo, era stata riattivata. Non dato sapere se per rendere pi profonda la cava, in cui sarebbero poi finiti i fanghi nella speranza dellattesa autorizzazione comunale; o se per recuperare invece inerti da utilizzare ad altri scopi.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 21/05/2008 Ore 14:18