E in attesa che il TAR di Latina si pronunci appunto sulla regolarit del decreto di insediamento della commissione daccesso presso il Comune di Fondi, emergono nuovi dettagli sulludienza tenutasi ieri ed aggiornata, come detto, al prossimo 23 maggio.In particolare si appreso che lavvocato Corrado De Simone, il legale incaricato dallamministrazione fondana, avrebbe depositato cosiddetti motivi aggiunti rispetto alle argomentazioni gi avanzate in occasione della precedente udienza del 18 aprile. Si tratterebbe di una sorta di memoriale di una quarantina di pagine in cui si ribadisce lassoluta estraneit dellamministrazione comunale a collusioni o condizionamenti criminali. Nello specifico si evidenzia, poi, che lincendio dellauto di un ex assessore comunale, che sarebbe uno dei motivi principali che hanno portato alla nomina della commissione daccesso, non pu essere collegato ad atti e provvedimenti amministrativi; ma deve essere invece considerato nellesclusiva sfera personale della vittima dellepisodio. A tal proposito lo stesso avvocato De Simone avrebbe preannunciato di aver impugnato addirittura una nota informativa del Comando provinciale dei Carabinieri relativa proprio al suddetto incendio e di aver chiesto chiarimenti a riguardo anche al Ministero della Difesa. Elementi che faranno sicuramente ancora discutere e che vanno ad aggiungersi a quelli emersi nel corso della precedente udienza del 18 aprile, quando lo stesso avvocato De Simone si disse sicuro di riuscire a smontare il castello accusatorio, evidenziando come la decisione di istituire la commissione dovesse ritenersi quantomeno forzata. Dal canto suo lAvvocatura dello Stato, che assiste Ministero dellInterno e Prefettura, aveva depositato una memoria in cui si sottolineerebbe la strumentalit del ricorso avanzato dal Comune, in quanto finalizzato esclusivamente a conoscere loggetto delle indagini da cui scaturito il decreto prefettizio. Come gi riferito in numerose occasioni, il Comune di Fondi, che lamenta anche la presunta violazione del diritto ad essere preliminarmente informato, ha contestato sul piano procedurale e sostanziale il decreto di insediamento dellorganismo ispettivo, a cui sostegno stato invece presentato un cosiddetto ricorso ad opponendum da parte del Partito Democratico cittadino. Impedire i controlli significherebbe lasciare unombra pesante e negare ai cittadini il diritto di conoscere la verit, qualunque essa sia hanno spiegato i consiglieri Massimo Di Fazio e Paolo Giardino, i quali hanno ottenuto lassistenza legale gratuita da parte degli avvocati Russiniello, Bortone, Mastrobattista e Martusciello. Al termine delludienza di ieri al TAR di Latina, questi ultimi hanno stigmatizzato latteggiamento inspiegabilmente dilatorio del Comune. Al di l delle polemiche e delle diversit di valutazione, si attende ora la decisione del prossimo 23 maggio da parte del collegio pontino del Tribunale Amministrativo Regionale presieduto da Francesco Corsaro e con i giudici Davide Soricelli e Roberto Bucchi nel ruolo, rispettivamente, di relatore e referendario.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 10/05/2008 Ore 14:15