Ieri, primo maggio e festa internazionale del lavoro, la Chiesa ha ricordato San Giuseppe Lavoratore ed anche il nostro Arcivescovo Fabio Bernardo DOnorio, che ha sempre dimostrato nella sua vita pastorale grande attenzione per le relative problematiche, ha voluto formulare i pi fervidi auguri a tutti i lavoratori e le lavoratrici.
Sua Eccellenza ha in particolare affidato a tutto il popolo di Dio dellArcidiocesi di Gaeta le riflessioni espresse da un suo illustre ospite, il Cardinale James Francis Stafford, Penitenziere Maggiore della Santa Sede. Sua Eminenza ha ricordato di avere 23 anni quando nel 1955 era ospite del Collegio pontificio che accoglieva seminaristi del Nord America. Il Cardinale Stafford ricorda ancora con commozione quando si rec in Piazza San Pietro con altri seminaristi e ascolt il Santo Padre Pio Dodicesimo che annunziava listituzione della Festa di Giuseppe Lavoratore fissandola al primo maggio. Fino a quel momento si legge in un comunicato dellArcidiocesi di Gaeta - la festa dei lavoratori era appannaggio esclusivo della cultura social-comunista, e lannunzio fu accolto dai presenti con un grande boato di gioia. Il Cardinale Stafford aggiunge che: in quegli anni il comunismo dellest era un pericolo concreto per tutto il continente europeo e per la chiesa cattolica. Il Santo Padre con listituzione della festivit di San Giuseppe lavoratore riaffermava la centralit del lavoro nella cultura cristiana, sin dai testi evangelici. Abbiamo avuto grandi Pontefici che ci hanno donato magisteri importanti, come Papa Leone Tredicesimo di cui la pi famosa enciclica fu la Rerum Novarum con la quale vi fu una svolta nella Chiesa cattolica, ormai pronta ad affrontare le sfide della modernit come guida spirituale internazionale. Allo stesso Leone Tredicesimo fu attribuito daltronde lappellativo di Papa dei lavoratori e di Papa sociale, infatti scrisse lenciclica con la quale formul i fondamenti della dottrina sociale della Chiesa. Sempre Pio Dodicesimo ha evidenziato che luomo non esiste per il lavoro, ma il lavoro per luomo. Il Vescovo DOnorio evidenzia pertanto che San Giuseppe Lavoratore ci ha ricordato due cose: che il padre putativo di Ges e lo sposo di Maria madre di Dio era un onesto carpentiere; e che il Signore ha scelto come famiglia del suo figlio unigenito quella di un lavoratore e uomo giusto. Al centro dellumanit deve esserci la dignit del lavoro e in tal senso occorre impegnarsi. Non va dimenticato infine che in questi primi anni del suo pontificato il Santo Padre Benedetto Sedicesimo intervenuto spesso sulle problematiche del mondo del lavoro, reclamando con forza il primato della dimensione umana dello stesso, contro ogni sfruttamento e idolatria. Gi nel suo primo discorso da Pontefice ha del resto pronunciato due volte la parola lavoro. Si infatti definito un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore, sottolineando di sentirsi consolato dal fatto che il Signore sa lavorare e agire anche con strumenti insufficienti. Il lavoro di Dio e quello delluomo dunque insieme. Il lavoro ha affermato il Santo Padre rientra nel progetto di Dio sulluomo; partecipazione alla sua opera creatrice e redentrice. Per questo la persona il metro della dignit del lavoro.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 02/05/2008 Ore 15:01