L’uomo, insieme ad altre due persone di 50 e 45 anni che sono state a loro volta denunciate, ha proseguito i lavori su un immobile precedentemente sequestrato. Lo stesso era stato denunciato, sempre per violazione dei sigilli, già un paio di giorni prima. Processato per direttissima, il 33enne è stato condannato a dieci mesi di reclusione. La pena è stata sospesa, a condizione però che l’opera incriminata sia demolita. La vicenda riguarda la realizzazione di un manufatto abusivo da destinare a panetteria, costituito di un piano terra e di uno rialzato, situato nella zona Valco, al di là della tratta ferroviaria. Più volte consigliato a mettersi in regola e a rivolgersi allo sportello unico dell’edilizia, con la presentazione di una regolare richiesta, il giovane non avrebbe sentito ragioni sostenendo di dover agire il prima possibile per garantirsi un reddito di sopravvivenza. Le operazioni di controllo - che i Carabinieri comandati dal maresciallo Nanìa hanno effettuato con la collaborazione dell'architetto Cristiana Di Fazio, neo-responsabile dell'ufficio tecnico comunale - avevano portato, il 4 aprile scorso, al sequestro di una gittata di cemento realizzata abusivamente su un’area di circa 250 metri quadrati.