"Abbiamo ritenuto sin dal primo giorno – ha dichiarato Parisella - che il decreto che ha istituito la commissione fosse un atto amministrativo con alla base motivazioni troppo generiche, insufficienti e ingiustificate. Anziché produrre ricorso subito, non avendo nulla da temere e da nascondere, abbiamo atteso due mesi, termine ultimo per l'opposizione al TAR, in modo che la commissione potesse comunque operare e accertare la verità, avendone tutto il tempo necessario. Infatti la commissione ha lavorato tantissimo, ottenendo la massima collaborazione istituzionale da parte di tutti gli organi e apparati amministrativi comunali. Nello stesso tempo, proprio per fugare qualsiasi dubbio e sollecitati da tantissimi cittadini, abbiamo ritenuto opportuno produrre ricorso affinché un giudice terzo costituzionalmente preposto, in questo caso il TAR, potesse accertare la fondatezza o meno dei presupposti giuridici e le motivazioni poste alla base per giustificare un atto di siffatta portata emesso nei confronti del comune di Fondi. Nessuna volontà di bloccare i controlli, quindi, che ci sono stati e che continueranno. Soltanto la necessità di verificare la legittimità di un atto, emesso da un organo dello Stato, nei confronti di un altro di pari dignità”. “Ribadiamo - conclude Parisella - che mai l'amministrazione comunale di Fondi ha avuto a che fare con personaggi di dubbia moralità o che avessero pregiudizi penali di natura malavitosa".