Falso allarme circa il rinvenimento nei giorni scorsi della carcassa di un esemplare di lupo in localit Piana dei Pozzi a Itri che ha suscitato un grande clamore, stato infatti accertato che l'animale deceduto a causa di un trauma toracico provocato probabilmente da un incidente stradale.La questione stata un'occasione per il Parco Aurunci per ribadire il proprio interesse nel salvaguardare il territorio non perdendo di vista il mondo delle attivit produttive. Lepisodio sostengono il Presidente Giovanni Ialongo e i membri del Consiglio direttivo dellEnte Parco - ha sollevato in modo inopportuno il problema della coesistenza tra il mondo delle attivit produttive e gli obiettivi dellarea protetta. Nel corso degli anni ci siamo impegnati affinch il patrimonio naturalistico dei Monti Aurunci potesse rappresentare un valore aggiunto allo sviluppo territoriale. Un percorso comune condotto in sinergia con gli attori locali. Il rinvenimento dellesemplare di lupo ha suscitato una grande attenzione, ponendo in secondo piano le iniziative intraprese dallEnte Parco per armonizzare le finalit dellarea protetta con le potenzialit di sviluppo, anche economico, del comprensorio. Iniziative che, in questi giorni, sono state scarsamente stimate sulla scia di un immotivato allarmismo. Sicuramente, si sono verificati episodi dolosi nei confronti del patrimonio naturalistico dei Monti Aurunci, come gli incendi boschivi e alcuni fenomeni legati al bracconaggio. Ed per questo che lEnte Parco ha mostrato il proprio impegno nella salvaguardia del territorio attraverso strategie diversificate e idonee a sensibilizzare ulteriormente chi opera nellambito dellarea protetta. Gli interventi di tutela della fauna protetta non perdono di vista le iniziative per la coesistenza delle specie selvatiche con le attivit umane del territorio, in particolare della zootecnia. Il lupo sottolinea Giuseppe Marzano, direttore dellEnte Parco una specie protetta, rara e ancora a rischio di estinzione, ed competenza del Parco dei Monti Aurunci contribuire alla sua conservazione. La presenza del lupo testimonia lelevato livello di naturalit ed uno dei risultati della bont delle politiche di tutela adottate dal Parco. Le ricerche intensive effettuate sul territorio hanno permesso di individuare su basi scientifiche la presenza di un piccolo branco di lupi. E opportuno precisare che dagli studi condotti buona parte delle predazioni possono essere attribuite non al lupo, ma a cani vaganti presenti nellarea protetta. In questo ambito si inserisce una delle progettualit poste in essere dallEnte Parco che va ad attenuare il fenomeno del randagismo, grazie ad un valido sostegno da parte della Regione Lazio. Uno degli interventi previsti consiste nel rendere inaccessibile il bestiame ai predatori sia con lutilizzo di recinzioni elettrificate sia con laffidamento di cani da guardia addestrati e donati dal Parco. Lespansione del lupo in Italia e in Europa conclude il Direttore dellEnte Parco sta avvenendo naturalmente in modo relativamente rapido e senza lintervento diretto delluomo. Il ritorno del lupo non deve assolutamente creare allarmismi nellopinione pubblica, permeata ancora sullatavica paura del lupo cattivo e su miti popolari ereditati dal passato. Oggi, il ritorno di questa specie sul nostro territorio indice del buono stato di salute dellambiente e offre interessanti spunti di promozione e di sviluppo dellarea.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 10/04/2008 Ore 14:10