Anche ieri i cinque commissari sono stati a Palazzo San Francesco per visionare documentazione varia; in particolare, a quanto risulta, atti connessi a concessioni edilizie. Proprio il dirigente del settore urbanistica del Comune sarebbe stato ascoltato a riguardo. Venerdì scorso e lunedì c’era stata l’audizione anche degli altri cinque dirigenti apicali. Un atto praticamente dovuto da parte dei membri dell’organismo prefettizio che, dopo aver acquisito ed esaminato nelle settimane scorse un’ingente quantità di documenti, hanno voluto evidentemente avere spiegazioni su determinati atti. Il fatto che siano stati ascoltati i sei massimi dirigenti di Palazzo San Francesco conferma che, come d’altronde chiaro sin dai primi giorni, l’attenzione dei commissari è rivolta a tutti i settori dell’attività amministrativa. Dai lavori pubblici all’urbanistica, dai mandati di pagamento alle gare d’appalto, dagli incarichi professionali ai servizi sociali, dal commercio alle finanze. Impenetrabile il riserbo sul contenuto e l’esito delle audizioni; ma non c’è dubbio che, ad un mese circa dalla scadenza del mandato, la commissione prefettizia si appresti a fare un bilancio della sua attività. Come già riferito in precedenti occasioni, dovrà in particolare inviare una relazione al Ministero dell’Interno per segnalare o escludere il condizionamento dell’attività amministrativa da parte di esponenti della criminalità organizzata. Nel primo caso si giungerebbe ovviamente allo scioglimento anticipato del consiglio comunale. Al vaglio dei cinque commissari prefettizi ci sarebbero, tra l’altro, anche i verbali di alcune intercettazioni effettuate tra la fine del 2007 e l’inizio di quest’anno dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Tra le persone intercettate ci sarebbe anche un esponente politico, non è dato sapere se assessore o consigliere, che avrebbe avuto contatti per così dire sospetti. Impossibile al momento avere conferme ufficiali a riguardo; ma, come ormai noto, le indagini che poi hanno portato all’arresto di quattro persone per presunta usura aggravata da modalità mafiose erano d’altronde iniziate per i reati di corruzione ed abuso d’ufficio, ipotizzando dunque il coinvolgimento almeno di un amministratore, di un dirigente o di un dipendente comunale. Insediatasi l’11 febbraio scorso, la commissione di accesso e accertamento è composta, lo ricordiamo, da Caterina Amato vice Prefetto di Latina; Antonio Contarino vice Prefetto di Messina; Natale Maugeri vice Questore; Mauro Giacone Tenente dei Carabinieri e Giovanni D'Onorio capitano della Guardia di Finanza.