Torna dattualit la questione del mutuo di circa 115 milioni di euro contratto con la banca irlandese Depfa da Acqualatina, la societ che gestisce il servizio idrico integrato in provincia di Latina.
Il mutuo, finalizzato in particolare a finanziare gli investimenti della societ pubblico-privata, oggetto di critiche e polemiche perch ad assumersi le conseguenze di un possibile mancato rimborso sarebbe la parte pubblica e dunque i Comuni appartenenti al cosiddetto Ambito Territoriale numero 4. Nonostante le rassicurazioni degli amministratori di Acqualatina e della stessa Segreteria Tecnica Operativa, i quali hanno negato questa eventualit evidenziando invece gli enormi benefici in termini di nuove e pi funzionali infrastrutture al servizio proprio dei Comuni, a riproporre il rischio di una ricaduta negativa sulle casse dei soci di parte pubblica sono il centrosinistra e, soprattutto, il Comitato per il ritorno alla gestione pubblica del servizio idrico, secondo cui grazie ad alcune modifiche dello statuto e del contratto tra Acqualatina ed ATO 4 lobbligo di pareggio di bilancio del gestore ricade esclusivamente sui Comuni ed in definitiva sui singoli utenti, esonerando il socio privato dal sopportare ogni qual forma di rischio dimpresa. Senza contare poi laumento del 5% annuo delle tariffe fino al 2014 e il fatto che, caduto il vincolo del 51 per cento della societ riservato al pubblico, il finanziatore pu anche prendere le quote dei soci pubblici. I veri rischi del mutuo sono per i Comuni e nel caso ci siano sbilanci, i sindaci non potranno fare altro che aumentare ancora le tariffe. La questione tornata dattualit dopo che si saputo che l11 marzo scorso la Giunta Comunale di Itri ha approvato una delibera con cui si autorizza la concessione del pegno sulle azioni di Acqualatina e la sottoscrizione dellatto costitutivo di pegno su azioni pubbliche, e di ogni altro ulteriore atto, contratto, documento ad esso connesso, relativo o conseguente, che si renda comunque necessario per consentire lattuazione delloperazione di finanziamento. Per gli oppositori di questa operazione chiaro dunque che, se Acqualatina - che garantisce con il suo flusso di cassa - non riesce a pagare le rate di mutuo, la Depfa Bank si rifar anche sulle azioni dei Comuni, fino a poter detenere teoricamente la maggioranza del capitale della stessa societ pubblico-privata. In attesa di ulteriori sviluppi e notizie, il provvedimento assunto dalla giunta itrana presieduta da sindaco Giovanni Agresti ha provocato intanto la presa di posizione della minoranza. Riservandosi ulteriori iniziative giuridiche e politiche, la lista di centrosinistra Itri sei Tu si legge in un comunicato della forza politica di opposizione - denuncia alla pubblica opinione il comportamento superficiale e gravemente lesivo degli interessi comuni messo in atto dalla giunta comunale, che ha approvato una deliberazione con la quale concede un pegno sulle proprie azioni di Acqualatina, per un valore di 200mila euro, a garanzia di un prestito di varie decine di milioni di euro chiesto dal consiglio di amministrazione della stessa Acqualatina ad una banca irlandese. Tutto questo senza che il consiglio comunale sia stato coinvolto. Il Sindaco Agresti prosegue la nota sappia che con la sua firma si assume personalmente, oltre che politicamente, la responsabilit di un eventuale danno patrimoniale al Comune nel caso che il prestito non venga estinto da una societ fallimentare come Acqualatina, abituata fin dallinizio a privatizzare i profitti e socializzare le perdite. Il centrosinistra di Itri chiede pertanto la revoca della deliberazione di giunta e la discussione in consiglio comunale dellintera questione.
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a cura di La Redazione
pubblicato il 09/04/2008 Ore 17:49