Nell’istanza di revoca del provvedimento, i proprietari e i gestori del noto campeggio, assistiti dall’avvocato Ermete Sotis, avrebbero evidenziato, fra l’altro, il rilevante danno economico che la conferma del sequestro provocherebbe non solo a loro ma anche alle decine di dipendenti della struttura, che rimarrebbero di fatto disoccupati. Senza contare poi le numerose prenotazioni già giunte sia per la stagione estiva che per le imminenti festività pasquali. Nell’ordinanza firmata dal Giudice per le Indagini Preliminari Giuseppe Cario, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Miliano, si ipotizza, come detto, la realizzazione di una vera e propria lottizzazione abusiva, insistente fra l’altro su terreno demaniale inalienabile ed imprescrittibile. Dotato di un ristorante, un centro commerciale, un bar, due piscine, alcuni uffici, una cinquantina di bungalows, un centinaio di roulotte ancorate al terreno e due campi sportivi, il complesso turistico, inaugurato negli anni settanta ed in seguito ampliatosi progressivamente, varrebbe al momento circa 20milioni di euro. L’inchiesta della Procura sarebbe partita da un esposto anonimo in cui si denunciava la situazione di asserita irregolarità non solo dell'Holiday ma anche di altri campeggi del litorale fondano. Dopo alcuni mesi di accertamenti, basati anche sulla perizia di un architetto consulente tecnico d’ufficio, l’8 marzo scorso è scattato il sequestro preventivo eseguito dagli agenti del comando provinciale del NIPAF, il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale del Corpo Forestale dello Stato.