Ed stato il contenuto di una conferenza stampa tenuta poco prima del consiglio comunale proprio dallex assessore ai lavori pubblici Riccardo Izzi a monopolizzare gran parte dei commenti politici sin dal pomeriggio di ieri.In una fitta dichiarazione scritta distribuita ai cronisti, lavvocato Izzi ha infatti parlato esplicitamente di un comitato daffari che da quindici anni si insediato al Comune di Fondi, chiamando in causa in particolare il sindaco Parisella, il presidente del consiglio comunale Giorgio Fiore ed il senatore Claudio Fazzone. Hanno aperto le ostilit nei mie confronti gi sei mesi prima della scorsa campagna elettorale ha detto Izzi. E una volta nominato assessore in forza dei circa mille voti di preferenza ha aggiunto -mi hanno messo in condizione, tramite la nomina di un dirigente di loro assoluta fiducia e da loro istruito, di non poter assolutamente esercitare le mie competenze di assessore. Forse non dovevo vedere o sentire qualcosa?, si chiesto provocatoriamente lavvocato che, almeno finora, non si ancora detto fuori da Forza Italia. Al Comune di Fondi ha proseguito - si insediata loligarchia di due-tre persone, alla quale i consiglieri della maggioranza non possono obiettare nulla, essendo stati molti di essi accontentati con posti di lavoro ed incarichi. Daltra parte, il duopolio si legge ancora nel comunicato stampa che impera incontrastato a Fondi non consente a nessuno di toccare il loro potere e chi ci prova deve soccombere politicamente. Ed inoltre, riferendosi sempre al senatore Fazzone, Izzi sostiene che una volta persa la Regione ha di fatto commissariato il Comune di Fondi per poter esercitare un pressante potere in tutti i settori amministrativi. Parole ed accuse, insomma, a dir poco pesanti. Dopo aver precisato che al momento non coinvolto in alcuna vicenda giudiziaria, se non come vittima di tentativi di pressioni indebite prontamente riferite alle autorit competenti, lex assessore ritiene che le indagini dei carabinieri sullincendio delle sue due auto non hanno nulla a che vedere con quelle della Direzione Distrettuale Antimafia e del giro di usura. A suo parere il ritiro della delega di assessore da parte del sindaco non dunque logicamente spiegabile se non con lobiettivo di demolire la mia immagine e di cercare un capro espiatorio . Infine, lex assessore ha chiesto che si facciano accertamenti patrimoniali, almeno per quanto riguarda gli ultimi dieci anni, sui principali esponenti politici cittadini e sui loro pi stretti familiari. A cominciare ovviamente da me ha concluso Izzi il quale, parlando di una presunta casta che gestisce il potere a Fondi, ha anche detto che probabilmente davo fastidio perch non ricattabile nel mio ruolo istituzionale e dunque scomodo concorrente politico. Nel corso del successivo consiglio comunale, il sindaco Parisella ha scelto di non replicargli direttamente, limitandosi a confermare che il ritiro della delega assessorile stata una scelta finalizzata a tutelare e non a criminalizzare la sua persona. Ma lo stesso Izzi ha etichettato come assurde, illogiche e contraddittorie le motivazioni riportate nel provvedimento.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 19/02/2008 Ore 14:47