Un patto educativo nel nome dei giovani, questa l'idea proposta dal del dottor Marcucci, nata per rispondere a quella che oggigiorno pu essere individuata come sete di infinito, per rispondere a quel non accontentarsi che sfocia il pi delle volte in un complesso disagio esistenziale.Stupefacenti, alcool, velocit in auto, ricerca del brivido e dello sballo, divertimento sregolato, bullismo, sono solo alcuni aspetti di una moda divenuta ormai da tempo quotidianit negli ambienti giovanili ed proprio per arginare tutto questo che nasce il patto educativo in questione. Lidea incentrata su una collaborazione proficua fra famiglia, chiesa, istituzioni civili, scuola, universit, associazionismo, forze dellordine, sodalizi sportivi e gestori dei luoghi di aggregazione giovanile che accettino la sfida di mettere al centro il giovane come persona e non come consumatore o bersaglio contro cui lanciare messaggi pubblicitari ed intorno al quale costruire mode nocive e diseducative. Il progetto che potremmo chiamare UN LABORATORIO PER I GIOVANI potrebbe muovere i primi passi proprio a Fondi, citt sensibile alle problematiche sociali, e fare da modello ad altre realt locali. La prima regola del progetto quella di non affidarsi alle semplificazioni etichettando i giovani come una generazione di indifferenti; i giovani di questa citt bench la loro tenera et li porti a scivolare sulle risposte, sanno porsi domande di senso, sanno prendere coscienza di se stessi e del mondo che li circonda e hanno tutti gli strumenti di cui hanno bisogno per costruire un grande futuro. Se ancora non hanno imparato ad usare questi strumenti la colpa non solo loro, no signore, c' anche una grossa componente proveniente dalla societ adulta, che non d loro punti di riferimento certi e che ha permesso ai valori di autorevolezza paterna e materna di andare in fumo. Eppure i giovani devono trovare risposte alle loro mille domande ed cos che si fanno consigliare, o meglio, si lasciano travolgere, dai messaggi massmediatici, dalle mode, dalle massa, da un tipo di informazione che ha totalmente smarrito una corretta gerarchia di valori. La tv, i giornali, la pubblicit, non ci dicono cosa pensare, ci dicono piuttosto intorno a cosa pensare qualcosa, fatto che, oltre a condizionare le menti bersagliate, porta ad una mancata consapevolezza, ad un'inevitabile omologazione giovanile e ad un' alienazione del proprio io. Ci sono inganni, che non valgono a dare senso alla vita ma a distruggerla: il rifugio nei paradisi artificiali degli stupefacenti che troppo spesso conduce alla morte e ad avere effetti rovinosi su famiglie, lavoro e affetti; lalcool che non viene percepito come una forma di pericolo o un' espressione di povert valoriale; leccessiva velocit al volante che si porta dietro tragedie umane quando la vita si spegne sullasfalto; la violenza negli stadi che spesso collegata con una concezione esasperata dello sport. Tutto questo ormai la nostra sconcertante realt e trattandosi di quotidianit i titoli a tutta pagine delle vittime della strada o della droga sembrano non destare pi alcuna 'attenzione; ma proprio per questo che nasce il patto educativo a sostegno dei giovani, per scongiurare quella che non vogliamo pi riconoscere come nostra quotidianit.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 19/02/2008 Ore 14:36