Allindomani sia dellinsediamento della commissione daccesso agli atti del Comune di Fondi sia degli arresti per la presunta usura di stampo mafioso, si registrano anche, come in qualche modo anticipato da indiscrezioni che circolavano da giorni, le prime conseguenze anche sullassetto dellamministrazione di Palazzo San Francesco.Nel pomeriggio di ieri il sindaco Luigi Parisella ha infatti sospeso la delega di assessore ai lavori pubblici allavvocato Riccardo Izzi. In questo modo - ha commentato il primo cittadino fondano che riserver a se stesso lindirizzo politico-amministrativo del settore - abbiamo voluto evitare strumentalizzazioni di natura politica. Parisella ha poi chiarito che al momento non risulta che ci siano amministratori comunali indagati e che si aspetta con fiducia lesito sia dellaccertamento della commissione ministeriale sia delle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia. Come poteva immaginarsi, la reazione dellormai ex assessore Izzi non stata, per, di condivisione. Lesponente di Forza Italia ha anzi lanciato accuse abbastanza pesanti. Legare gli eventi che si stanno verificando a Fondi con la mia persona, allo stato dei fatti non ha nessun elemento di verit ha dichiarato ad un quotidiano, aggiungendo che non corretto politicamente creare collegamenti fittizi tra i problemi personali che sto vivendo e quelli che vedono protagonista la Commissione daccesso al Comune o i quattro arresti per usura. Io sto dalla parte della legalit ha proseguito - e ho ricevuto minacce verso la mia persona e la mia famiglia da coloro che hanno tentato di ricattarmi e condizionarmi; non sono pertanto disposto ad essere il capro espiatorio di un governo cittadino. Non possono utilizzare problemi che sto vivendo e che mi vedono schierato dalla parte della legge per tentare di eliminarmi come concorrente politico ha poi rincarato Riccardo Izzi. Non ho accettato di farmi da parte e mi hanno revocato il mandato in un modo assurdo, consegnando la lettera di sospensione a mia moglie mentre mi trovo fuori Fondi ha aggiunto, riferendo anche di un ennesimo inquietante ricatto gi denunciato a chi di dovere. Ho la coscienza a posto: desidero ribadirlo e condanno la fretta incomprensibile con cui mi stata sospesa la delega, che nei fatti mi era stata revocata gi da tempo ha concluso lex assessore, il quale, dopo esser risultato il primo eletto con circa mille preferenze alle amministrative del maggio 2006, si era dimesso da consigliere comunale proprio per entrare nellesecutivo municipale, per assumere appunto la carica di assessore ai lavori pubblici gi ricoperta nella precedente consigliatura. Di Izzi si era parlato in particolare gi un anno fa, quando era andata a fuoco una sua auto, anche se il rogo era stato ufficialmente attribuito ad un cortocircuito. Un mese fa un secondo incendio, questa volta sicuramente doloso, aveva distrutto unaltra sua vettura. Sarebbero state proprio alcune sue dichiarazioni rilasciate agli inquirenti a fornire elementi utili alle indagini che hanno portato laltro giorno allarresto di quattro persone per usura aggravata da modalit mafiose. Secondo quanto riferito da alcuni quotidiani provinciali, nei confronti dellassessore erano giunte nei mesi scorsi pesanti pressioni, alle quali aveva opposto deciso rifiuto, per quanto riguarda in particolare sia la richiesta di rilascio della residenza anagrafica alla moglie di un noto esponente della camorra napoletana sia alcune pratiche edilizio-urbanistiche. Vale a dire uno dei principali settori in cui, secondo la magistratura antimafia e i Carabinieri che hanno condotto linchiesta, i quattro fermati mercoled avrebbero riciclato i proventi della presunta attivit di strozzinaggio.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 15/02/2008 Ore 14:55