stata effettuata ieri a Fondi la clamorosa operazione, denominata Damasco, dai Carabinieri del comando provinciale di Latina in collaborazione con i colleghi di Gaeta, le unit cinofile di Santa Maria Galera e il Reparto Elicotteri di Pratica di Mare che ha portato allarresto di quattro persone accusate di aver praticato usura, con laggravante delle modalit mafiose.Su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, da tempo impegnata in specifiche indagini nel nostro territorio, in carcere sono finiti un 72enne ex imprenditore ortofrutticolo, legato da vincoli di parentela a presunti affiliati della ndrangheta calabrese, nato in provincia di Reggio Calabria ma da anni residente a Fondi; un 39enne fondano titolare di unagenzia immobiliare distrutta poco tempo fa da un incendio; un commerciante 37enne, sempre fondano, ex direttore di un supermercato ed attuale gestore di un bar-ristorante; e un 48enne geometra ed imprenditore edile, originario anchegli di Fondi e non di Roma come si era erroneamente appreso subito dopo il blitz dellArma. Secondo quanto riferito in una conferenza stampa tenutasi ieri a Latina, gli investigatori del nucleo provinciale coordinato dal capitano Luigi Spadari hanno ritenuto gli uomini finiti in manette responsabili di aver erogato in tempi diversi, in concorso con pi azioni e con la forza intimidatrice del vincolo associativo e con le modalit proprie dell'associazione a delinquere di stampo mafioso,somme di denaro ad aziende e commercianti del posto facendosi restituire somme su cui venivano applicate interessi usurai. Interessi annui che arrivavano anche al 120 per 100. Un giro daffari valutato complessivamente intorno ad almeno i due milioni di euro, che venivano poi reinvestiti soprattutto in edilizia e speculazioni immobiliari. Il loro arresto, effettuato allalba, sarebbe solo lepilogo di unattivit di indagine che andava avanti da mesi e che si basata anche su specifiche denunce presentate almeno da una decina di presunte vittime dellusura. Il colonnello Leonardo Rotondi, comandante provinciale dei Carabinieri, ha spiegato che "con questa operazione stato impedito il radicarsi sul territorio di interessi che avrebbero potuto provocare gravi danni attraverso l'assoggettamento a procedure violente di settori dell'economia del sud pontino ed ha parlato di arresti importantissimi e strategici per ridare dignit al tessuto socio-economico di Fondi, invitando nel contempo possibili altre vittime del presunto strozzinaggio a presentare formale denuncia. Sono stati anche sequestrati circa 250mila euro in contanti e non meno di 100mila euro in assegni e cambiali. Sembra che loperazione non si possa ancora ritenere conclusa e non sono esclusi altri eclatanti sviluppi nelle prossime ore. Relativamente allesplicita domanda posta dai cronisti sul possibile collegamento di questi quattro arresti con la recente acquisizione di documenti presso il Comune e con linsediamento della commissione ministeriale daccesso e accertamento, gli inquirenti si sono limitati ad un secco no comment. Come oramai noto, appena laltro ieri il Prefetto di Latina Bruno Frattasi ha nominato una commissione per il Comune di Fondi con lobiettivo di accertare eventuali collusioni con organizzazioni criminali da parte di politici o funzionari. Nelle scorse settimane gli stessi Carabinieri del comando provinciale di Latina, sempre su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, avevano proceduto ad acquisire varia documentazione inerente appalti, pagamenti, concessioni edilizie, licenze commerciali e rilascio di residenze anagrafiche.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 14/02/2008 Ore 14:06