per il provvedimento con cui il Prefetto di Latina Bruno Frattasi ha disposto l’istituzione di una commissione di accesso volta a verificare la sussistenza di condizionamenti di matrice mafiosa sulle attività del Comune di Fondi. “In più occasioni – hanno dichiarato Ciconte e Laurelli – sia l’Osservatorio per la legalità che la Commissione Sicurezza della Regione Lazio non hanno esitato a denunciare il grado di radicamento della criminalità organizzata nel sud pontino. Siamo convinti che il lavoro di questa commissione vada sostenuto con collaborazione da tutte le istituzioni locali”. Non poteva mancare poi l’intervento dell’associazione per la lotta alle mafie e alle illegalità “Antonino Caponetto” che nel corso degli ultimi anni ha presentato svariate denunce ed appelli. “Il caso Fondi è estremamente delicato e complesso. Ci sono delle "piste " investigative che non possono essere ignorate se si vuole fare un lavoro serio” si legge in una nota del segretario regionale dell’associazione Elvio Di Cesare. “Sul versante delle residenze, degli appalti, delle concessioni e delle licenze ed autorizzazioni, attendiamo che sia la Commissione di accesso ad indagare in profondità – dice Di Cesare - ma essa dovrà farlo a partire almeno dagli ultimi venti anni”. “Ora abbiamo la fortuna, finalmente, di avere in provincia di Latina un ottimo Prefetto ed un ottimo Colonnello dei Carabinieri; ma dobbiamo dire, con altrettanta franchezza,che non possiamo essere entusiasti dei livelli investigativi locali” si legge nello stesso documento della Caponnetto che invita per l’ennesima volta ad aprire un’accurata incheista sull’origine di patrimoni finanziari ed immobiliari.