Ancora in primo piano linchiesta sui cosiddetti affidamenti in house degli appalti di Acqualatina, la societ pubblico-privata che gestisce il servizio idrico integrato nella nostra provincia.In attesa di conoscere le esatte motivazioni che luned pomeriggio hanno portato il Tribunale della Libert di Roma a revocare gli arresti domiciliari per lamministratore delegato Silvano Morandi e per il vice-presidente del consiglio di amministrazione Raimondo Besson, si registrano ulteriori sviluppi. Dopo due settimane di arresti domiciliari, Paride Martella, ex presidente di Acqualatina e dell'amministrazione provinciale, ha infatti riacquistato la completa libert. La revoca della misura cautelare stata disposta dallo stesso Giudice per le indagini preliminari, Tiziana Coccoluto, che aveva firmato la precedente ordinanza. Come ormai noto, Martella e l'intero vertice che ha gestito Acqualatina dal 2002 al 2004 (vale a dire Silvano Morandi, Raimondo Besson, Giansandro Rossi, Jean Louis Marie Pons e Bernard Cyna) sono indagati per associazione a delinquere, abuso d'ufficio, frode nelle pubbliche forniture, falso ideologico in appalti pubblici e truffa aggravata. Si contesta loro l'affidamento diretto di appalti per circa 15 milioni di euro a societ collegate al partner privato di Acqualatina, affidamento senza alcuna gara ad evidenza pubblica. Non cambia nulla nella nostra linea difensiva - afferma il suo avvocato Giuseppe Fabrizio - Anzi, questo ci rafforza nella convinzione di aver chiarito al magistrato la posizione. Nel corso del recente interrogatorio di garanzia l'ex presidente di Acqualatina aveva sostanzialmente negato ogni responsabilit. Le societ alle quali abbiamo affidato gli appalti erano altamente professionali - aveva detto e i loro atti venivano controllati praticamente tutte le settimane. I magistrati hanno anche emesso misure interdittive nei confronti di Guido Turoni, l'allora amministratore di Siba, Renato Iodice, di Enel Hydro e Francesco Baglietti, ovvero l'ingegnere che avrebbe dato l'ok alle offerte per gli appalti finiti sotto inchiesta. Le indagini sono di fatto partite cinque anni fa. Secondo gli inquirenti, gli affidamenti in house avrebbero portato a spese maggiori, a vantaggio delle societ collegate ai soci privati di Acqualatina, ossia Veolia, Siba e Enel Hydro, che in tal modo avrebbero recuperato a loro volta sugli investimenti fatti per dar vita alla societ per azioni pubblico-privata. Tornando alla decisione del Tribunale del riesame - che venerd dovr pronunciarsi anche sulla medesima istanza presentata dallo stesso Martella, da Pons e Rossi - si susseguono intanto le indiscrezioni. Si suppone che sia stato rilevato un vizio procedurale nel rispetto dei tempi che disciplinano liscrizione sul registro degli indagati e le indagini preliminari. Ma i difensori sperano ovviamente che a favorire la decisione del Tribunale siano stati invece elementi connessi alla possibile intempestivit delle misure cautelari relative a presunti reati commessi ben quattro-cinque anni fa; se non addirittura la censura dellimpianto indiziario su cui si basa la clamorosa inchiesta.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 06/02/2008 Ore 16:41