Ieri, nel corso di un incontro riservato con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano stato presentato dallANMIL il 2 Rapporto sulla Tutela delle vittime del lavoro da una ristrettissima delegazione costituita dal Presidente ANMIL Pietro Mercandelli, dal Ministro del Lavoro Cesare Damiano, dal Presidente dellINAIL Vincenzo Mungari insieme al Direttore Generale Piero Giorgini.Lo studio elaborato dallANMIL intende offrire un contributo alle principali questioni che riguardano le vittime del lavoro e i loro familiari affinch, al di l della commozione, del cordoglio e della solidariet sociale, si trovino concrete soluzioni alla loro quotidianit fatta di solitudine, abbandono e tutele assicurative, sanitarie e giudiziarie, quasi sempre negate. Infatti, se le carenze della prevenzione sono ormai finalmente oggetto di attenzione, troppo poco si sa delle ingiuste condizioni in cui si ritrovano le vittime del lavoro. Non si tratta infatti di un fenomeno marginale e in via di estinzione, bens di un effetto perverso che sembra profondamente innervato nel modo di produzione e nello stesso modo di essere della modernit. In realt, secondo l'ANMIL siamo in presenza di un fenomeno sociale di massa, sebbene la societ non lo riconosca come tale. Di certo una vera e propria guerra a bassa intensit, che di regola si svolge nellombra e nel silenzio. Una vergogna che macchia il Paese, che ignora il diritto al lavoro e alla sua sicurezza.
Occorre dare atto alle Istituzioni del grande impegno profuso nellultimo anno e mezzo rispetto alla lotta contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, ma dal Rapporto predisposto dallAssociazione emerge un quadro complessivo che resta, purtroppo, ancora molto opaco. Tra il 1995 ed il 2004 si registrato nellambito Europeo un trend di riduzione degli incidenti sul lavoro, pur con differenze anche ampie tra i vari paesi in conseguenza certamente del diverso livello di sviluppo economico ed in un comune quadro normativo. LItalia rispetto a questo trend non , purtroppo, trainante: in dieci anni gli infortuni mortali nellUnione Europea sono diminuiti del 29,41%, mentre nel nostro Paese solo del 25,49%, un dato non esaltante rispetto a quello di paesi come la Germania (-48,30%) o la Spagna (-33,64%). In termini assoluti poi, lItalia resta il paese con il pi alto numero di morti sul lavoro.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 06/02/2008 Ore 16:11