O, più semplicemente, il Consiglio delle autonomie locali, che si insedierà nella sede del Consiglio Regionale. L’approvazione in commissione affari Istituzionali della Regione Lazio lo scorso 1° febbraio. "Il Cal sarà l'organo di rappresentanza delle Comunità locali presso la Regione – ha detto l’assessore agli affari Istituzionali Regino Brachetti – e sarà in grado di svolgere una funzione di raccordo con l'amministrazione regionale, per assicurare anche ai Comuni minori la pari dignità e il rispetto, necessità, quest'ultima, più volte sottolineata anche dal presidente Marrazzo". Poi ancora parole di encomio arrivano da uno dei principali fautori di questa nuova creatura politica, il vice presidente del Consiglio regionale Guido Milana: “Sono particolarmente soddisfatto per il lavoro che, oltre ai sindaci, estende il diritto di voto anche a tutti i consiglieri comunali dei circa 350 comuni del Lazio”. Il Cal sarà formato da 40 membri in tutto, tra cui di diritto sindaco di Roma, i 5 presidenti delle province del Lazio e sindaci dei comuni capoluogo di provincia. Componenti elettivi invece saranno i 17 rappresentanti degli altri Comuni, 5 per i Comuni con più di 15000 abitanti, 5 per quelli tra 5000 e 15000 abitanti, e ben 7 per gli altri Comuni più piccoli. Ma ci saranno anche 3 rappresentanti delle comunità montane e di arcipelago e, anche se senza diritto di voto, i presidenti delle camere di commercio e i rappresentanti delle Università. Tutto questo per fungere da “cerniera tra i diversi livelli di governo locale ed evitare il ripetersi di quel centralismo regionale che, in passato, spesso non ha consentito di affrontare in modo equilibrato ed efficace, questioni di grande importanza per i cittadini della Regione". Il 13 marzo ci sarà l'election day per il Consiglio, riservato ai 7 mila amministratori dei comuni e delle province del Lazio. Insomma davvero un bel traguardo per una Regione che ultimamente vedeva risucchiate le proprie province dal vortice Roma, capoluogo di regione nonché capitale d’Italia. Queste le principali quattro funzioni del Cal: esercitare l’iniziativa legislativa, approvando proposte di legge da portare al vaglio del Consiglio regionale; esprimere pareri obbligatori e facoltativi; elaborare annualmente un rapporto sull’attività amministrativa regionale con particolare attenzione ai processi di decentramento. Che, tradotto, significa più voce a chi non ha voce. Un ulteriore passo in avanti verso quel federalismo amministrativo che solo negli ultimi anni Novanta ha trovato una vera applicazione per avvicinare ai cittadini i poteri del governo centrale. Agire per credere.