Ancora una denuncia per bracconaggio nel territorio del Parco dei Monti Aurunci.Lultimo presunto responsabile di questo tipo di caccia di frodo, in questo caso ai danni di cinghiali, un 34enne di Pico, che nel pomeriggio di sabato stato individuato sul monte Appiolo tra Lenola e Campodimele dagli agenti del Nucleo Investigativo del Corpo Forestale impegnati in uno specifico appostamento. Le segnalazioni sono partite dai residenti, che pi di una volta hanno notato uno strano via vai di automobili. E stato proprio appostandosi nei pressi di un oliveto, dove unutilitaria targata Frosinone era stata abilmente nascosta, che gli agenti del Nipaf hanno potuto fermare il bracconiere. Luomo stava per prendere lauto, probabilmente per raggiungere altre persone e caricare sulla macchina le prede. Alla vista degli agenti gli altri bracconieri sono riusciti a scappare ma non il ciociaro che stato bloccato e successivamente denunciato per i reati di caccia illegale ed introduzione di armi nel territorio del parco. Al momento del fermo, il 34enne stato infatti trovato in possesso di un fucile calibro 12 naturalmente sequestrato. Catturare i bracconieri nel parco particolarmente difficile. I gruppi ben organizzati oltre a conoscere il territorio, usano spesso telefoni cellullari o radioline per comunicare le posizioni e avvisarsi a vicenda nel caso arrivino i guardaparco. Solo nel 2007 gli agenti del Nipaf hanno fermato e denunciato 25 persone provenienti soprattutto da frusinate e dalla Campania, ma anche bracconieri del nostro comprensorio. Intorno alla caccia di frodo c un vero e proprio giro daffari che coinvolge anche alcuni ristoratori compiacenti. Conferme sulla preoccupante diffusione del fenomeno arrivano anche dalla stazione zoologica ambientale pontina, da poco diventata fondazione autonoma dopo aver dipeso per anni dallamministrazione provinciale di Latina. Le zone maggiormente prese di mira dai bracconieri sono quelle in prossimit del lago di Fondi e lintera area del Parco Aurunci dice il direttore della stazione Gian Paolo Perretta, aggiungendo che dai dati rilevati nel 2007 risulta un significativo aumento dei casi di uccisione non autorizzata di uccelli ed altri animali. Oltre ai fucili, i bracconieri usano spesso anche delle vere e proprie trappole in cui sono rimasti imprigionati volpi, istrici, tassi e lupi. Le forze dellordine, in particolare Corpo Forestale e Polizia Provinciale, provano almeno a limitare i danni ma la vastit del territorio da controllare e lesiguit degli organici non rendono semplice il compito.
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a cura di la Redazione
pubblicato il 21/01/2008 Ore 14:39