Per voce del suo dirigente Franco Addessi, il sindacato è arrivato addirittura a chiedere alla manager della ASL pontina Ilde Coiro la revoca dall’incarico del direttore sanitario e di quello amministrativo del presidio ospedaliero della zona centrale della provincia che comprende, appunto, anche il nosocomio di via San Magno. Sotto accusa le "gravi carenze nella struttura ospedaliera del , irrisolte ormai da oltre un anno”. I fatti contestati si riferiscono alla mancata riparazione di una porta attraverso la quale, al momento, chiunque può entrare nel reparto di Pronto Soccorso dalla parte retrostante, lontana dal controllo del personale impegnato con i pazienti. Basterebbero al massimo mille e 500 euro per ripararla, praticamente nulla se si pensa che la lavanderia affidata a gestione privata sarebbe costata per esempio circa 35mila euro. E' già successo che scalmanati abbiano picchiato, in occasioni diverse, un medico e il personale infermieristico e ausiliario. Vicino alla porta c'è inoltre una sala operatoria adibita a magazzino di materiale costoso che potrebbe essere trafugato. Oltretutto l'accesso di gente non controllata potrebbe comportare introduzione di elementi di contagio. “Denunciamo – aggiunge Addessi - anche la mancata corresponsione, guarda caso solo a Fondi, dei buoni pasto che altrove vengono erogati al personale. Resta inoltre la mancanza, nella sala d’aspetto dello stesso pronto soccorso, di un efficiente interfono il cui costo è di soli 300 euro”. Ancor più grave, a parere della stessa CGIL, resta la mancata dotazione, come prevede l'atto aziendale, dei pullover per il personale del Pronto Soccorso che, specie in questo periodo, fa la spola da ambienti caldi a posti esterni freddi e umidi. “Per tutte queste recidive inadempienze -conclude Addessi - chiediamo pertanto la revoca del direttore sanitario e di quello amministrativo”.